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Questo articolo è stato pubblicato il 29 giugno 2012 alle ore 17:52.

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TRANI– Anche il sequestro di una mail definita decisiva nella documentazione che la procura della Repubblica di Trani ha all'attivo nella sua indagine contro Standard&Poor's. La mail è quella nella quale - lo stesso giorno in cui S&P declassava l'Italia, il 13 gennaio 2012, esprimendo giudizi negativi anche sugli istituti di credito - il responsabile per le banche della stessa agenzia, Renato Panichi, scriveva agli autori del report contestando loro di aver espresso giudizi contrari alla reale condizione del sistema bancario nazionale.

Sequestrata durante l'indagine per manipolazione del mercato su Standard & Poor's avviata dal pm Michele Ruggiero, la mail confermerebbe l'inattendibilità dei giudizi di rating espressi da S&P sull'Italia. Panichi scrive la mail indirizzandola a due dei tre analisti indagati, Eileen Zhang e Moritz Kraemer, autori assieme a Franklin Crawford Gill, del report di declassamento di due gradini del debito sovrano dell'Italia da (A a BBB+) reso noto nello stesso giorno e questo è il suo contenuto: "Ciao Eileen e Moritz. Ho provato a chiamarvi entrambi. Ho il RU dell'Italia e vedo una frase proprio all'inizio dove menzionate la vulnerabilità crescente dell'Italia ai rischi di finanziamenti esterni, considerato l'elevato livello di presenza esterna nel settore finanziario e in quello del debito pubblico.

Eileen, non mi hai detto questa frase ieri, e non è giusto che tu dica che c'è un elevato livello di vulnerabilità ai rischi di finanziamenti esterni. Attualmente è proprio il contrario, uno dei punti di forza delle banche italiane è stato proprio il limitato ricorso/appello ai finanziamenti esterni o all'ingrosso. Per favore rimuovi il riferimento alle banche! Grazie. Renato".

Dunque – a quanto si apprende da fonti vicine alle indagini – sarebbero emersi con chiarezza anche i contrasti tra gli analisti e la deliberata volontà di declassare l'Italia pur in assenza dei presupposti, come implicitamente dichiarato dagli stessi analisti il giorno stesso del declassamento. Insieme alla mail nell'indagine figurerebbero anche i testi di alcune intercettazioni telefoniche che potrebbero avere avuto estrema utilità nella comprensione di tutto lo scenario.

La replica di S&P: la divergenza di opinione è normale
«Le analisi alla base dei nostri rating sono condotte e discusse in maniera collegiale all'interno dell'Agenzia e la divergenza di opinioni è una naturale e salutare componente di questo processo». Lo precisa Standard & Poor's in merito alla notizia di una mail di dissenso sulla situazione delle banche italiane.
La precisazione della società arriva dopo la diffusione della notizia di una email che il responsabile per le banche dell'agenzia, Renato Panichi, ha inviato agli autori del report sul rating sovrano dell'Italia.
«Non entriamo nel merito dei contenuti della email interna, né‚ tantomeno delle modalità attraverso cui questa sia stata diffusa a mezzo stampa - aggiunge S&P - Ricordiamo che i rating si basano su criteri trasparenti e disponibili al pubblico, e che nel caso dei Paesi sovrani, i fattori presi in considerazione sono rappresentati dal punteggio politico, economico, esterno, fiscale e monetario; il settore bancario rappresenta solo uno dei numerosi fattori che concorrono a definire il punteggio esterno».

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