Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 06 luglio 2012 alle ore 18:57.

My24

Inoltre, la riduzione dei posti letto, si legge, «è a carico dei presidi ospedalieri pubblici per una quota non inferiore al 40 per cento del totale dei posti letto da ridurre ed è conseguita esclusivamente attraverso la soppressione di unità operative complesse».

Mini-ospedali, decidono le Regioni
Per quanto riguarda i mini ospedali, tutto è demandato alle regioni, che sono competenti in materia. «Le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano operano una verifica, sotto il profilo assistenziale e gestionale - si legge nel testo - della funzionalità delle piccole strutture ospedaliere pubbliche, anche se funzionalmente e amministrativamente facenti parte di presidi ospedalieri articolati in più sedi, e promuovono l'ulteriore passaggio dal ricovero
ordinario al ricovero diurno e dal ricovero diurno all'assistenza in regime ambulatoriale, favorendo l'assistenza residenziale e domiciliare».

Intanto è stato confermato il taglio di tre miliardi di euro per il fondo sanitario nazionale nel 2012-2013, con un miliardo in meno quest'anno e due miliardi a decorrere dal 2013. «Il livello del fabbisogno del servizio sanitario nazionale e del correlato finanziamento, previsto dalla vigente legislazione - si legge nel testo - è ridotto di 1.000 milioni di euro per l'anno 2012 e di 2.000 milioni di euro a decorrere dall'anno 2013».

Inoltre, sono stati ridotti del 5% gli appalti di fornitura di beni e servizi in sanità.

Il ministro Gnudi: tagli inevitabili
E sulla spending review in sanità, è botta e risposta tra le Regioni e il Governo Monti. Arriva come una doccia gelata sulle speranze degli amministratori regionali la dichiarazione del ministro per gli Affari Regionali, Piero Gnudi, che, a margine della Graduation Reunion 2012 di Alma Graduate School in corso a Bologna, ammette che i tagli alla sanità previsti dalla spending review non saranno ridotti. «È stato
fatto un lavoro molto approfondito da parte del commissario Bondi - ha dichiarato Gnudi - che è entrato nel dettaglio delle singole spese. Le somme sono quelle, è difficile andare a stringere. In più abbiamo dei vincoli e questi vanno rispettati».

La replica del ministro è indirizzata in particolar modo a Vasco Errani che, in qualita' di presidente della Conferenza Stato Regioni, ha protestato vivacemente contro i tagli alla Sanità: tagli che solo nella regione guidata da Errani colpiranno 6.500 professionisti. Un bagno di sangue, certo, ma dalle parole di Gnudi evidentemente inevitabile: «I tagli ognuno li vede come vuole. Quando si fanno riduzioni così incisive della spesa- ha concluso il ministro- naturalmente c'è da aspettarsi delle reazioni. Adesso sta al Governo valutarle».

Shopping24

Dai nostri archivi