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Questo articolo è stato pubblicato il 08 luglio 2012 alle ore 14:55.

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Si sentono critiche ingiustificate dovunque, a Nord come a Sud. Alla gente va spiegato perchè si fa quello che si fa per risolvere la crisi dell'euro. E non vanno esagerate le tensioni che in parte derivano da crisi e tensioni interne ai Paesi, che incoraggiano la crescita di forze estremiste e demagogiche.

C'è chi dice che oggi la crisi bancaria in Europa è ancora più pericolosa di quella del debito sovrano. È d'accordo?
C'è un indubbio legame tra le due. Per questo sono importanti le decisioni sulla ricapitalizzazione diretta delle banche e sulla riduzione delle tensioni sul mercato del debito. Se le banche hanno problemi, premono di più sui bilanci pubblici, che si deteriorano con il risultato che il debito perde valore sui mercati e questo nuoce alla solvibilità dei bilanci delle banche che hanno in carico i titoli sovrani. Ora si è deciso di rompere il cerchio.

Nel progetto di unione bancaria europea non c'è solo la supervisione unica nelle mani della Bce, c'è anche la garanzia unica sui depositi.
Nell'Eurozona che rifiuta di mutualizzare i debiti sovrani, è possibile farlo con i rischi bancari?
Credo che arriveremo a un sistema comune per le garanzie sui depositi, almeno nell'Eurozona, e al tempo stesso faremo passi avanti sulla mutualizzazione del debito. Ma il sistema di garanzia comune sui depositi deve andare di pari passo con la supervisione bancaria comune.

E il debito?
La graduale mutualizzazione dovrà essere preceduta da un'unione fiscale più spinta rispetto alle ultime riforme del 6-pack, 2-pack e fiscal compact. Ci vuole un elevato grado di fiducia, che oggi manca, nella capacità dei Governi di rispettare gli impegni presi. Quando ci sarà, la garanzia europea sui debiti sovrani verrà da sé.

Al vertice di Bruxelles è emersa con forza la triplice italo-franco-spagnola. Avrà un ruolo nella ricostruzione europea?
In Europa è finito il tempo dei duetti. È venuta l'ora del coro.

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