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Questo articolo è stato pubblicato il 18 luglio 2012 alle ore 11:00.

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Sono molteplici i siti online che, nelle ultime ore, stanno contestando la bufala "Ecco cosa ha fatto Hollande (non parole, fatti) in 56 giorni di governo…". Una notizia che, da giorni, sta girando sulla Rete spinta da un intensissimo tamtam virtuale. Ma che cosa ha fatto, durante (gli ormai 64 giorni di governo) il Presidente della Repubblica francese? Proprio in queste ore i media transalpini stanno dando risalto al "dossier eutanasia", dibattito eterno che Hollande si è reso disponibile a riaprire.

"Investire sulla morte, per quanto sia assurdo, è una forma di prevenzione", giustificando così il suo dietro-front rispetto a quanto ha più volte sostenuto durante la sua campagna elettorale. Esattamente come allora, anche durante il suo recente discorso sul tema, non ha mai pronunciato la parola fatidica. "Eutanasia" resta esclusa dal suo vocabolario corrente.

I quotidiani francesi stanno dando ampio spazio anche all'intenzione di non inserire la norma del pareggio di bilancio nella Costituzione. Le Monde plaude a questa interpretazione du Président che permette di non fare storcere il naso ad Angela Merkel e nel contempo non incrina le relazioni con gli altri paesi firmatari della "regola d'oro" voluta dalla UE (tra i 27 stati membri solo Gran Bretagna e Repubblica Ceca non hanno ratificato l'accordo). Il pareggio di bilancio per la Francia è un miraggio: le previsioni – che per molti peccano di ottimismo – indicano una chiusura di 2012 con un deficit del 4,5% del PIL (che in Francia si chiama PIB).

Sul fronte imposte, la legge dell'imposizione pari al 75% dei redditi delle persone fisiche eccedenti il milione di euro fa storcere il naso a tutti, mondo del calcio compreso e, in ogni caso, l'entrata in vigore di tale norma fiscale è destinata a slittare a data non ancora precisata. Nella camera iperbarica finiscono anche le donazioni: un solo sgravio fiscale ogni 15 anni. Quindi chi dona lo deve fare soprattutto col cuore. I dividendi e le tantième verranno tassate al 3%, così come è prevista una tassazione ferrea sui beni di lusso.

Sul fronte res publica grosse (e discusse) novità: il taglio del 30% degli stipendi dei ministri è notizia datata, essendo stato tra l'altro un cavallo di battaglia della campagna elettorale di Monsieur Hollande. Lo stipendio lordo di un ministro passa da 14.200 a 9.940 euro al mese, il Primo ministro si vedrà riconoscere 14.910 euro al posto dei 21.300 fino a qui erogati. I ministri dovranno dichiarare altri patrimoni e redditi provenienti da altre eventuali attività. I risultati di un recente sondaggio sancisce che per i francesi il Primo ministro Jean-Marc Ayrault ha imboccato la via del rigore e la cosa non dispiace. Il numero delle auto blu verrà ridotto, ma è sbagliato parlare di una totale soppressione.

Entro la fine del 2012 in Afghanistan resterà solo un contingente il cui compito sarà quello di istruire il locale esercito, per gli altri arriverà il momento "des embrasses" della famiglia.

Verrà rivista (nella forma e nei contenuti) l'assunzione di 60mila risorse uomo da destinare all'istruzione e ai tutori dell'ordine. La riforma pensionistica viene descritta da Le Monde con un certo entusiasmo, così come le nuove considerazioni fatte su disoccupazione e madri single. Decreti attesi per il primo novembre del 2012. La bufala di Hollande diventa leggenda e, come si dice, ogni leggenda ha comunque un fondo di verità.

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