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Questo articolo è stato pubblicato il 13 agosto 2012 alle ore 16:45.
L'ultima modifica è del 13 agosto 2012 alle ore 13:25.

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Vatileaks, padre Lombardi: è una prova impegnativa per il Papa

Roma, (TMNews) - "Si tratta di fatti gravi. È una prova impegnativa per il Papa e per la curia romana": è racchiuso in questa frase il senso della vicenda relativa alla fuga di documenti in Vaticano che al momento ha portato all'arresto del maggiordomo del Papa, Paolo Gabriele. Il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi, incontrando la stampa ha fatto il punto della situazione. "Il Papa è testimone di una vicenda complicata che sta portando molto dolore - ha detto - ma è anche desideroso di comprendere la situazione e di far luce sulla verità".I tre cardinali della commissione di indagine sul cosiddetto 'Vatileaks', ovvero Herranz, Tomko e De Giorgi, "non hanno intenzione di sentirsi messi sotto pressione con tempi particolarmente rapidi", ha detto Lombardi, smentendo anche la notizia di stampa secondo cui sarebbero stati interrogati "cinque cardinali". Il portavoce vaticano ha inoltre sottolineato che l'inizio dell'interrogatorio formale di Gabriele richiederà ancora alcuni giorni, mentre siamo al momento nella fase istruttoria e il reato per il maggiordomo di Benedetto XVI rimane al momento quello di furto aggravato.In merito al materiale ritrovato nell'abitazione di Gabriele, Lombardi ha affermato che "si tratta di una quantità di documenti sufficienti tale da procedere all'arresto e che si tratta di materiale sia cartaceo sia elettronico".

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