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Questo articolo è stato pubblicato il 19 agosto 2012 alle ore 18:16.

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Al tempo stesso è giusto ricordare, ed è un punto molto importante, che nel percorso che avete intrapreso non siete soli. Come per gli allievi del film, che hanno la fortuna di incontrare un professore che li guida attraverso le difficoltà, anche per voi c'è una guida, ed è una guida presente.

Le sfide di cui parlavo poc'anzi si vincono più facilmente se ci sono gli strumenti giusti per farlo. E il compito di "creare" questi strumenti spetta a chi ha già avuto la vostra bellissima e difficile età e, oggi, ha la responsabilità di garantire a voi opportunità migliori. In questo senso sono fondamentali la famiglia, i legami affettivi, gli amici, la fede che – lo ricordava poc'anzi la Professoressa Guarnieri – anima molti tra voi, l'associazionismo – Comunione e Liberazione è un esempio perfetto in tal senso – e, infine, le istituzioni pubbliche.

GENERAZIONE PERDUTA
Vedete, quando in un'intervista rilasciata poche settimane fa ho parlato di "generazione perduta", non ho fatto altro che constatare con crudezza – a volte è necessaria anche quella – una realtà che è davanti agli occhi di tutti: lo "sperpero" di una intera generazione di persone che oggi giovani non lo sono più, alcuni di loro hanno superato i 40 anni d'età, e che pagano le conseguenze gravissime della scarsa lungimiranza di chi, prima di me, non ha onorato il dovere di impegnarsi per loro. Un'intera generazione che paga un conto salatissimo.

Una generazione che, ci tengo a precisare, non considero perduta perché priva di mezzi o capacità. Al contrario, trovo che la perdita, gravissima, di capitale umano abbia nuociuto fortemente al Paese, in parte per l'emorragia di professionisti e studiosi che hanno scelto di vivere all'estero, in parte per le mancate opportunità di coloro che, benché meritevoli, sono rimasti in Italia, senza trovare adeguate soddisfazioni professionali.

È questa la perdita generazionale a cui facevo riferimento. Una perdita che danneggia tutti noi, non solo i diretti interessati, a cui non mancano né energie né competenze. Apprendo che, a seguito della mia dichiarazione, molti appartenenti alla fascia d'età compresa tra i 30 e i 40 anni hanno reagito, siglando un vero e proprio manifesto in cui spiccano parole portanti come merito, rispetto, impegno e fiducia. È la conferma di quanto ho appena detto: abbiamo un capitale umano eccellente, al quale le "batoste" di questi anni non hanno tolto la voglia di proporre e di partecipare alla vita del Paese.

Dobbiamo fare tutto quanto è possibile affinché il Paese non perda anche voi e, anzi, affinché possiate essere una risorsa preziosa per la nostra economia e per il sociale, ma soprattutto perché restiate sempre vivaci come siete oggi, perché possiate mantenere lo stesso fuoco nello sguardo, la stessa curiosità.

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