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Questo articolo è stato pubblicato il 21 agosto 2012 alle ore 17:01.

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Parla Italiano l'eccezionale impresa compiuta dall'imbarcazione a vela Billy Budd dell'armatrice milanese Cristina Rapisardi: dopo 25 giorni di navigazione attraverso i tanti canali dell'Arcipelago Artico, la Billy Budd è riuscita a percorrere la rotta più a nord dei possibili passaggi a Nord Ovest, là dove solo i potentissimi rompighiaccio avevano osato. Si tratta infatti di un percorso attraverso il quale nessuna imbarcazione da diporto, delle circa 50 che dal 1977 a oggi hanno invece seguito la rotta più a Sud scoperta da Amundsen nel 1906, ha mai neppure pensato di passare. Questa stagione estiva si è presentata comunque come molto anomala rispetto alle precedenti in quanto il ghiaccio ha resistito anche in zone dove normalmente invece in agosto si apre. Proprio per questo le altre due imbarcazioni, che stanno percorrendo la rotta sud, hanno faticato non poco a raggiungere la baia di Goja Haven e di Cambridge Bay.

Lo yacht a vela Billy Budd era attrezzato e pronto per qualsiasi rotta, anche la più estrema, e così è stato: non appena questa possibilità è stata individuata Cristina Rapisardi con il comandante inglese Clive Shute hanno deciso di volgere la prua a Nord verso l'isola di Melville dove, nella baia di Winter Harbor, nessuna imbarcazione civile aveva mai prima d'ora calato la propria ancora. Forte l'emozione quando l'armatrice ha depositato il tradizionale contenitore in metallo ai piedi della pietra-monumento sulla quale, dal 1819, i grandi navigatori hanno scolpito i loro nomi quale testimonianza del loro passaggio uniti a quello dei propri vascelli. Parry, Mc Clure, Mc Clintoc, Bernier, con Hecla, Arctic; questi sono solo alcuni di quei leggendari nomi. All'interno dell'involucro in metallo una immagine di Billy Budd, con la firma degli 11 navigatori.

Da oggi quindi i sette nomi dei nostri connazionali si sono aggiunti a una lista di primati italiani nell'esplorazione del Grande Nord, fra i quali primeggiano quelli di Luigi Amedeo di Savoia, duca degli Abruzzi e Umberto Cagni, suo luogotenente, che nel 1900 raggiunsero la latitudine nord di 86° e 34' fino allora mai toccata, e quello di Giacomo Bove, unico italiano imbarcato come idrografo sulla nave Vega, che partecipò, nel 1878, alla scoperta del passaggio a Nord Est.

La rotta di Billy Budd, dopo la partenza da Upernavik in Groenlandia il 28 Luglio, ha toccato Devil Thumb, Coburg Island, Devon Island, Beechey Island, Lancaster Sound, Prince Regent Inlet, Bellot Strait, Peel Sound, Resolute, Barrow Strait, Parry Channel, Melville Sound, Winter Harbour/ Melville Island, Prince of Wales Strait e Amundsen Gulf. Si conclude così, e nel migliore dei modi, un'avventura durata cinque stagioni estive, durante le quali Billy Budd ha esplorato i luoghi più inaccessibili dell'arcipelago Nord Canadese noto come regione del Nunavut.

L'imbarcazione ha comunicato oggi ufficialmente alle autorità canadesi l'avvenuto passaggio e si è potuta avvalere della consulenza via satellite di Peter Semotiuk, esperto conoscitore dell'area. Il rientro in Italia dei protagonisti è previsto per la fine di agosto, la prima settimana di settembre sarà organizzato a Milano un incontro con la stampa.

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