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Questo articolo è stato pubblicato il 08 settembre 2012 alle ore 12:06.

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Ma nell'Eurozona esiste anche un problema istituzionale: chi prende le decisioni per tutti?
Manca un pezzo nella vostra struttura istituzionale. La Bce è una banca centrale che rappresenta 17 paesi e la politica monetaria è per 17 paesi ma la controparte politica è a 27. Ma non si possono coinvolgere paesi che non fanno parte dei 17, come il Regno Unito, a prendere decisioni che alla fine non li riguardano da vicino. Non funziona: è un problema fondamentale. Non c'è legittimità politica. Occorre un interlocutore politico a 17 per la Bce.

Eppure per un decennio l'Eurozona aveva funzionato oppure sembrava che tutto andasse bene: lo spread BTp/Bund si è quasi azzerato per un decennio...
Esistevano squilibri tra stati anche prima della creazione dell'area dell'euro, e alla fine sono riemersi. I problemi sono numerosi: serve una vigilanza bancaria unica, un'authority per gestire i fallimenti delle banche in maniera ordinata, serve un controllo ferreo sulle politiche di bilancio, il recupero della competitività e produttività, un equilibrio tra partite correnti, bilance dei pagamenti, flussi del risparmio. Sullo spread tra titoli di Stato, esistono due scuole di pensiero: che lo spread vero è quello attuale, in alcuni casi molto alto, oppure che non deve esistere uno spread tra gli Stati dell'Eurozona. La verità sta a metà strada, ed è per questo che lo spread si ridurrà solo con l'intervento congiunto della Bce per la parte che riguarda gli eccessi dei mercati, e dei Governi per le riforme strutturali e la disciplina di bilancio.

Il Governo Monti preferisce comunque usare gli scudi anti-spread come forma di deterrente. Le OMTs stanno già funzionando in questo senso.
Mario Monti è una delle cose migliori che sono capitate all'Italia. È un vero patriota. Ha una mano difficile da giocare. Ma non è dogmatico: è giusto che convinca gli italiani che con i sacrifici l'Italia può farcela da sola. Ma sono convinto che se lo riterrà opportuno, se si convincerà che ricorrere all'Efsf/Esm farà del bene al paese, chiederà l'aiuto esterno che, ripeto, non comporta stigma. Monti sarà la cosa giusta. Ripeto tuttavia che le banche centrali non sono la soluzione. Negli Usa e nell'Eurozona il bilancio di Fed e Bce è lievitato moltissimo e questo è il segnale che le banche centrali sono già sovraccaricate di pesi eccessivi. I tassi d'interesse sono bassissimi negli Usa e nell'Eurozona e le misure convenzionali sono state prosciugate. Per questo sono scattati gli interventi non convenzionali, ma da soli non bastano, i Governi devono fare la loro parte che è la più importante. Negli Usa le elezioni rinvieranno le decisioni sul budget e la Fed prende tempo: nell'Eurozona dovranno essere aiutati esternamente solo gli Stati che farannno i loro compiti in casa.

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