Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 23 settembre 2012 alle ore 19:50.

My24
(Ansa)(Ansa)

Il terremoto dello scandalo della gestione dei fondi del gruppo Pdl alla Regione Lazio registra in serata un violento scossone sismico, con la governatrice Polverini che in serata vede il premier Monti, i consiglieri di quasi tutta l'opposizione, a cominciare dal Pd, che si dimettono o si dicono pronti a farlo, e il sindaco di Roma Alemanno che chiede di "azzerare" il Pdl.

In serata, dunque, come annunciato ieri, i 14 consiglieri del Pd hanno rassegnato le loro dimissioni irrevocabili. Scelta adottata anche dai cinque consiglieri dell'Idv e dai due di Sel, da Federazione della Sinistra e Lista Civica dei Cittadini, mentre l'unico Verde, Angelo Bonelli, ha confermato la disponibilità a farlo. I due radicali hanno fatto sapere che vedranno domani il da farsi: se mancheranno solo due firme per far decadere il consiglio, allora si dimetteranno. Ma, come ha annunciato il capogruppo Pd alla Regione Lazio Esterino Montino, anche pezzi di maggioranza se ne stanno andando: è il caso del consigliere Pascucci dell'Mpa.

L'obiettivo delle dimissioni dei consiglieri dell'opposizione è quello di arrivare allo scioglimento del consiglio regionale e marcare un netta discontinuità con il 'sistema Fioritò. Un obiettivo, però, che l'opposizione, senza l'apporto dell'Udc che oggi ha rinnovato il sostegno alla Polverini, non può al momento centrare, sul fronte dei numeri. Dovrebbero dimettersi la metà più uno dei consiglieri (36) e l'opposizione può arrivare al massimo a 27. Con l'eventuale apporto dei consiglieri Udc si arriverebbe a 35.

La situazione è dunque estremamente tesa. Il governatore Renata Polverini, nel tardo pomeriggio, ha chiesto e ottenuto un incontro con il premier Mario Monti per una "valutazione della situazione nella Regione Lazio". L'incontro, sui cui contenuti viene finora mantenuto il riserbo, in particolare sull'ipotesi di dimissioni della Polverini, si è svolto a Palazzo Chigi.

Ma il "caso Lazio" scuote nel profondo il centrodestra. Il sindaco Gianni Alemanno non usa mezze misure e va dritto al cuore della 'questione moralè aperta dallo scandalo della gestione dei fondi del gruppo Pdl per cui è indagato per peculato l'ex capogruppo Franco Fiorito. "Dobbiamo guardarci in faccia - dice - e aprire un dibattito serio, non dilatorio.
Credo serva un azzeramento totale all'interno del centrodestra.
Dobbiamo rifondare una realtà che ha bisogno non solo di valori, che ci sono, o di riferimenti politici ma anche - sottolinea - di comportamenti che rendono credibili questi valori di fondo come persone, famiglia, nazione e merito. Non possiamo continuare a vivere di espedienti". Alemanno rinnova la sua fiducia alla governatrice Renata Polverini, che ha fatto bene a restare perchè incolpevole, ma trae una riflessione amara: "nulla è cambiato dai tempi di tangentopoli". Però non ci sta a farsi fare la morale dal Pd, i cui consiglieri si sono dimessi: "ogni partito, ogni gruppo nella Regione Lazio - osserva - sapeva come venivano ripartiti i fondi".

Sul versante Udc, dopo che Rocco Buttiglione aveva invitato i consiglieri centristi a dimettersi, è stato l'uomo forte dell'Udc romana, nonché assessore e vicepresidente della giunta regionale, Luciano Ciocchetti, a spiegare che invece non sono in vista dimissioni centriste e che, semmai, dovrebbero dimettersi "tutti i consiglieri che avessero usato i fondi in modo improprio, anche quelli del Pdl". Pure il leader Pier Ferdinando Casini ha parlato di "un disagio e malessere profondo" ed ha aggiunto di non sentirsi di dare consigli alla Polverini. "La polemica del Pd mi fa scappare da ridere e da piangere. Si sono accorti ora che ci sono sperchi?". E il segretario dell'Udc, Lorenzo Cesa osserva: "Chi chiede dimissioni faccia l'esame di coscienza". Poi aggiunge sibillino: "Bisogna assumere una decisione nell'interesse dei cittadini. Noi lo faremo nelle prossime ore".

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi