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Questo articolo è stato pubblicato il 24 ottobre 2012 alle ore 19:43.

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«Alla fine dell'incontro - continua la lettera - ho ricevuto la solidarietà di tante persone presenti all'increscioso episodio e la rassicurazione da parte della signora prefetto di Caserta che non si era sentita per niente offesa da me nell'essere chiamata "signora". Forse le sarà sfuggito che lei non era e non è un mio superiore. Mi dispiace. Tanto. Avrebbe certamente potuto consigliarmi di rivolgermi al prefetto di Caserta, chiamandola signora Prefetto. Avrei accolto immediatamente il suo consiglio».

Il caso rimbalza sui media, intervengono Saviano e De Magistris
Sono in molti a fare quadrato intorno al prete coraggio. «Da anni don Maurizio è presidio di legalità e umanità in terre difficilissime», ha detto Roberto Saviano, esortando il prefetto di Napoli, Andrea De Martino, a scusarsi con don Maurizio Patriciello. Altimenti, ha aggiunto Saviano, «bisognerà chiedere le sue dimissioni immediate».

Anche il sindaco di Napoli Luigi De Magistris si è schierato al fianco del prete anti-clan. «Ho visto il video e non credo affatto che don Patriciello nel chiamare signora il prefetto volesse offendere o farle perdere di prestigio perché sono uomini e donne a dare prestigio alle istituzioni. Se mi chiamano signore io non mi offendo perché essere signore è una cosa positiva».

In difesa di don Patriciello sono intervenuti, tra gli altri, Ambner de Iapinis, commissario straordinario dei Cristiano Popolari; i senatori del Pd Roberto della Seta e Francesco Ferrante (che hanno definito «indegno» il comportamento di De Martino). «Signori si nasce e De Martino non lo nacque. Cancellieri lo sanzioni», ha detto invece - annunciando un'interrogazione al ministro dell'Interno - il presidente vicario dei deputati Idv Fabio Evangelisti.

Ceccherini (Osservatorio Giovani-Editori): si chiude ferita aperta
«Le parole del ministro dell'Interno chiudono una ferita aperta», ha affermato il presidente dell'Osservatorio permanente Giovani-Editori, Andrea Ceccherini, che ha voluto pubblicamente ringraziare Cancellieri per aver risposto al suo appello pubblico: martedì il presidente dell'Osservatorio ha chiesto direttamente al ministro di intervenire pubblicamente, per «ristabilire quel rispetto reciproco tra Stato e cittadini, che è alla base del diritto di cittadinanza e che le immagini del video del prefetto di Napoli De Martino avevano leso». «Abbiamo un Signor Ministro, con la "S" maiuscola» ha aggiunto Ceccherini.

L'atteggiamento del prefetto De Martino nei confronti del parroco - ha sottolineato il presidente dell'Osservatorio - è sembrato molto eccessivo e ha riportato alla luce un problema importante, quello del rapporto tra cittadini e istituzioni. Per questo motivo Ceccherini, che con l'Osservatorio ha fatto dell'educazione alla cittadinanza dei giovani la sua mission, è subito intervenuto sulla vicenda.

De Martino: sono stato poco istituzionale
«Nel tono del mio intervento sono stato poco istituzionale, usando un tono che non riconosco nella mia indole, forse anche per stanchezza». Sono queste le parole pronunciate del prefetto di Napoli, Andrea De Martino, riferendosi all'episodio e parlando con i ragazzi delle scuole prima di una iniziativa anticamorra. «Ma avrei desiderato - ha aggiunto il prefetto - che il clima di considerazione reciproca al tavolo della riunione fosse stato riscontrato anche nei confronti della mia collega Prefetto di Caserta».

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