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Questo articolo è stato pubblicato il 25 ottobre 2012 alle ore 08:01.

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Un feticcio globale
E' noto quanto Berlusconi sia stato un soggetto d'arte, negli ultimi anni. Ritratto da decine di artisti, spesso sconosciuti e assetati di visibilità, spesso celebri maestri di regime come il redivivo designer delle scenografie craxiane Filippo Panseca o il mitico scultore Pietro Cascella che ideò il mausoleo funebre di B. e dei suoi seguaci. Soggetto d'arte, sì. Ma, soprattutto, artista egli stesso. Perché tale fu (e tale rimane) $ilvio: un comico, un intrattenitore di passeggeri su navi da crociera, un cantastorie melenso, un Principe dell'antipolitica (Grillo non ha inventato niente), un santo/poeta/navigatore. In due parole: "un italiano vero" (cit.). E in tutto il mondo gli hanno riconosciuto un ruolo di primo piano nella storia della comunicazione politica.

«Quando morirà Berlusconi – ha detto una volta Gianni Alemanno - la sinistra lo imbalsamerà e conserverà il suo feticcio. Come con la Piazza Rossa e Lenin: vorrà mostrarlo e dire che è tutta colpa sua». Ma non basta. Perché Lui, Silvio, l'uomo che ha trasformato il Parlamento in un postribolo (e non in senso figurato) è un genio dell'entertainment e se ne sono accorti anche all'estero: "Berlusconi ist nicht irgendeine witzfigur" ("Berlusconi non è un comico qualunque") titolava il rigoroso giornale austriaco "Der Standard" l'8 settembre 2009. Silvio è anche il più grande raccontatore di barzellette vivente. Un vero e proprio specialista del genere. Vediamo un esempio mirabile (il Cav. la raccontò il 4 aprile 2000 al varo della nave "Azzurra"): «Un malato di Aids va dal medico e gli chiede: – Dottore cosa posso fare per la mia malattia? Il medico risponde: – Faccia delle sabbiature. – Ma dottore, mi faranno veramente bene? – Bene no, ma sicuramente si abituerà a stare sotto terra». Il dado è tratto. Nulla sarà più come prima.

Berlusconi porta sfiga?
Sotto Silvio è successo di tutto: Berlusconi va al Governo e comincia la recessione dopo anni di boom e nonostante si fosse in presenza di bassi tassi di interesse e d'inflazione bassissima. Silvio si dichiara vicino agli alleati americani al momento della vittoria delle elezioni e i terroristi tirano giù le Torri Gemelle. Il Cav. s'interessa personalmente delle fioriere e dell'organizzazione del G8, scoppiano moti di piazza e ci scappa il morto: non accadeva dagli anni '70. Vicino alla sua villa di Arcore si scatena un tornado devastante che gli abitanti non ricordano a memoria d'uomo. Promette che assisterà alla finale dei Mondiali a fianco dell'Italia e la Nazionale viene immediatamente eliminata dal torneo. Sostiene con ottimismo la ripresa dell'economia italiana e a distanza di un anno dal suo insediamento, si profila la chiusura della principale industria nazionale: la FIAT. Si dichiara grande amico di Putin, lo invita a casa, e parte l'escalation del terrorismo in Russia. Promette che con la finanziaria metterà in atto la promessa di fare qualcosa per aiutare il sud, e si scateno terremoti in tutto il Meridione.

Vince le elezioni del 2008 e dopo un anno arriva il sisma che ha messo in ginocchio L'Aquila. 2010: l'Italia esce al primo turno dei mondiali, un vero record negativo. Lui, non pago, tira in ballo Mubarak nel caso Ruby e qualche giorno dopo scoppia la rivolta in Egitto che porterà alla deposizione del presidente in carica da decenni. Prende accordi con Gheddafi e scoppia la rivolta in Libia che si conclude con la morte del dittatore. Solo coincidenze? Intanto c'è qualcuno a cui Berlusconi ha portato decisamente fortuna. Si tratta di Martin Schulz, un oscuro eurodeputato tedesco a cui Silvio rivolse l'incredibile ingiuria: «La suggerirò per il ruolo di Kapo» e che a distanza di anni, dopo che i media di tutto il mondo lo resero popolarissimo, è diventato presidente dell'Europarlamento e oggi è uno dei politici europei più noti e influenti.

Il genio del marketting
Lui ha sempre detto, in ogni campagna elettorale, che avrebbe rilanciato l'economia e siamo stati noi a non aver capito bene come: Silvio Berlusconi, infatti, in tutti questi anni ha contribuito, a modo suo, a migliorare l'economia mondiale, offrendosi come testimonial gratuito per compagnie aeree, aziende e locali del settore alimentare, oggettistica varia, applicazioni per smartphone, videogiochi, magliette, tazze da té, francobolli, adesivi, poster, cappellini, matrioske, cocktails, profilattici, serate a tema, brani musicali, perfino pizzerie, locali notturni e un bordello (a Rosario, in Argentina). Il nome del nostro ex Premier e l'ormai assai noto "bunga bunga" sono diventati un marchio sfruttato in tutto il mondo per produrre gadget di ogni sorta. Fino alla biancheria intima sexy: chi meglio di lui? Dall'antico istituto giuridico dello ius primae noctis a quello, nuovissimo, dell'utilizzatore finale, il passo è breve. Di mezzo c'è l'abuso della legiferazione ad personam unito a una sorta di priapismo congenito, alimentato da indigestione (pare) di pilloline blu.

Uno, nessuno, centomila Silvio
"Il banana" (Dagospia); "venditore di pentole" (J. Chirac); "B." (M. Travaglio); il CAV. (G. Ferrara); "Il cavaliere mascarato" (negli anni '80); il "nano" della locuzione "nani e ballerine" (sempre anni '80 ma tuttora in voga); "Papi" (Noemi e le altre); lo psiconano (B. Grillo); Sua Emittenza (tanto tempo fa). Sono decine i nomi alternativi di Berlusconi e tutti hanno esegesi più o meno chiare e alludono abbastanza limpidamente a qualche aspetto caratteristico o stereotipia del personaggio. Tutti, tranne uno, su cui è mistero fitto. Infatti, ha regalato davvero delle novità insolite l'analisi delle intercettazioni telefoniche e dei contenuti dei computer delle ragazze note come "Olgettine", quelle che hanno partecipato alle ormai famose feste di Arcore, a base di cibo, danze e bunga bunga.

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