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Questo articolo è stato pubblicato il 08 novembre 2012 alle ore 11:43.
L'ultima modifica è del 08 luglio 2014 alle ore 16:49.

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Il presidente della Regione Emilia-Romagna Vasco Errani è stato assolto. Per il gup di Bologna Bruno Giangiacomo «il fatto non sussiste». Assolti anche i funzionari Filomena Terzini e Valtiero Mazzotti, perchè «il fatto non costituisce reato». Il governatore era indagato per falso indeologico in atto pubblico, nell'ambito di un'inchiesta sui finanziamenti erogati nel 2006 alla cooperativa gestita allora dal fratello Giovanni.

Dopo la giornata di ieri passata in aula e una lunga notte di attesa, il tribunale si è pronunciato. Una decisione che per il governatore della regione Emilia-Romagna arriva come «un sospiro di sollievo», per usare le parole del suo avvocato Alessandro Gamberini. In caso contrario Vasco Errani si sarebbe dimesso, perchè «una condanna- spiega Gamberini- avrebbe messo una macchia sulla sua onorabilità, che non gli avrebbe consentito di continuare il suo mandato». Se il gup si fosse pronunciato diverasamente Vasco Errani non avrebbe esitato a farsi da parte. «Il presidente credo che sia un uomo molto lineare- ha precistao ancora l'avvovato di Errani- penso che un'eventuale condanna avrebbe provocato inevitabilmente le sue dimissioni, quindi l'interruzione di un lavoro che sta facendo alla guida della Regione in un momento così delicato, come quelo che sta attraversando anche per via delle note vicende del terremoto».

Il governatore questa mattina non era presente alla lettura della sentenza, ha preferito attendere il verdetto a casa. L'avvocato, che con Errani si è sentito al telefono, esprime soddisfazione. «Si tratta di due assoluzioni per formula piena- ha commentato Gamberini- un'assoluzione che mi attendevo sul piano logico e girudico». L'avvocato non vuole fare polemica ma commentando la sentenza ci tiene a precisare: «Ho sempre ritenuto che la promzione penale per il pesidente non avesse alcuna ragion d'essere», anzi è convinto che dietro questa assoluzione ci sia la «presa datto di un'azione penale che non doveva essere promossa, era insufficiete in radice».
Come per il collega Nichi Vendola, per il governatore è la fine di un incubo, come lasciano intendere le parole del suo legale. «Questa cosa non poetva non metterlo in tensione-spiega Gamebrini- mi viene da dire che spesso l'innocente è più in tensione del colpevole». Resta da capire se questa assoluzione sarà anche l'inzio di una nuova avventura politica.

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