Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 04 dicembre 2012 alle ore 18:40.

My24
Reattore nucleare di terza generazione in costruzione a Flamanville (Afp)Reattore nucleare di terza generazione in costruzione a Flamanville (Afp)

Flamanville, adieu. È divorzio tra Enel ed Edf sul nucleare di nuova generazione. Il gruppo guidato da Fulvio Conti ha notificato ai francesi l'esercizio del diritto di recesso dal progetto di costruzione del reattore nucleare Epr (European Pressurized Reactor) di Flamanville, in Normandia, e degli altri cinque impianti da realizzare in Francia utilizzando la stessa tecnologia. Edf dovrà versare all'Enel 613 milioni di euro come rimborso delle spese anticipate in realzione alla sua quota del 12,5% nel progetto.

La scelta del colosso italiano è nera su bianco in un comunicato stringato dettato alle agenzie a mercati chiusi per evitare ripercussioni sul titolo di Edf quotato alla Borsa di Parigi. La realizzazione di Flamanville, scrive Enel, ha subito ritardi e incrementi nei costi. Giusto ieri i francesi avevano annunciato l'ennesimo ritocco all'insù delle spese di costruzione del reattore in Normandia, fissandole a 8,5 miliardi di euro: 2 miliardi in più rispetto all'ultima stima (6 miliardi) e molto al di sopra del costo inizialmente previsto (3,3 miliardi nel 2005). Senza contare, appunto, gli slittamenti subiti dal progetto: in ritardo di quattro anni rispetto alla tabella di marcia originale.

Edf ha confermato la data di entrata in esercizio per il 2016, ma le incertezze e il mutato quadro politico hanno convinto Enel a fare un passo indietro. «Questa situazione - si legge ancora nel comunicato del gruppo di Conti è aggravata dalla significativa flessione nella domanda di energia elettrica e dall'incerta tempistica per ulteriori investimenti nel nucleare in Francia». Per non dire del colpo mortale inflitto al nucleare di casa nostra dal referendum del giugno 2011 che ha, sottolinea Enel senza troppi giri di parole, «ridotto la rilevanza strategica dell'intero accordo di collaborazione con Edf».

L'intesa firmata nel 2007 a Nizza, in occasione del summit italo-francese, dall'allora premier Romano Prodi e dal presidente francese Nicolas Sarkozy e dai vertici delle due società prevedeva infatti la possibilità per Enel di prender parte al primo impianto di nuova generazione Epr in terra transalpina con una opzione per i successivi cinque. L'accordo stabiliva poi l'accesso immediato per Enel alla capacità virtuale di base: quale anticipo della capacità che sarebbe stata prodotta dall'impianto di Flamanville, Enel avrebbe beneficiato di 600 Mw a partire dal 2008, con volumi progressivamente crescenti fino a raggiungere 1200 Mw nel 2012.

Ora, con la risoluzione dell'accordo, la cui transazione entrerà in vigore dal 19 dicembre 2012, ha inoltre determinato la cessazione dei contratti di anticipo di capacità da parte di Edf,. L'ammontare complessivo dell'energia fornita da Edf a Enel come anticipo di capacità sarà quindi gradualmente ridotto a 800 MW nel primo anno, 400 MW nel secondo anno, per azzerarsi nel terzo anno dalla data di conclusione dell'accordo di collaborazione.

«Enel - rileva la società - ha costruito in Francia una piattaforma commerciale solida nella fornitura di energia che sarà ulteriormente potenziata con il ricorso a fonti alternative. Il mercato francese rimane strategico per il gruppo Enel che continuerà a operare attraverso la sua presenza diversificata in questo Paese nelle rinnovabili e nelle attività di trading di gas ed energia elettrica». Il rapporto con Edf, conclude la nota, «proseguirà sulla base dello spirito di reciproca e positiva collaborazione, che da sempre ha caratterizzato le relazioni tra i due gruppi, con potenziali future opportunità da esplorare».

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi