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Questo articolo è stato pubblicato il 09 dicembre 2012 alle ore 21:02.

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Se la Bce si prepara a chiudere il 2012 con un vertice senza particolari colpi di scena (nonostante siano emerse richieste per un taglio dei tassi) per la Federal Reserve la fine dell'anno potrebbe essere meno tranquilla. Il motivo: la prossima settimana si terrà una due giorni cruciale del Fomc (il comitato monetario) che dovrà prendere decisioni operative per aiutare il Congresso Usa a scongiurare il "fiscal cliff", ovvero il precipizio fiscale che incombe sul bilancio federale e, di conseguenza, sulla Federal Reserve.

Sul tappeto l'operazione Twist
Il nodo è nella fine della cosiddetta operazione "Twist" che ha permesso di rimpiazzare titoli del Tesoro con bond emessi dalla Fed: in questo modo, con la vendita di titoli a breve e l'acquisto di titoli a lunga scadenza, è stato di fatto ristrutturato il debito. Ed è stato anche possibile tenere bassi i rendimenti dei bond statali.

L'operazione è stata attuata in due fasi - la prima dal settembre 2011 al giugno scorso, la seconda da luglio a dicembre - ed ha coinvolto titoli per 667 miliardi di euro.

Occhi puntati sulla decisione di Bernanke
A fine anno l'operazione Twist si concluderà e difficilmente il presidente della Fed Ben Bernanke sarà disposto a rinnovarla. Piuttosto, la necessità di continuare negli interventi di stimoli del mercato - nonostante risultati non disprezzabili giunti in questi giorni dall'economia Usa - potrebbe portare al varo di un nuovo programma di acquisto di titoli, che diventerebbe il QE3, ovvero la terza fase di allentamento quantitativo da poco avviata.

L'ipotesi di un terzo quantitative easing
In questo caso si tratterebbe di acquisti mensili per 40 miliardi di titoli legati al mercato ipotecario. Più precisamente, con il nuovo programma - suggerisce l'osservatorio di Capital Economics - si tratterebbe di acquistare Treasuries con scadenze superiori ai sei anni per un valore mensile di 40-45 miliardi. Ma Bernanke ha fatto intendere, nei giorni scorsi, che «interventi più limitati (nell'ordine dei 25 miliardi di dollari al mese) potrebbero raggiungere gli stessi effetti».

A rischio i conti della Federal reserve
Parole che lasciano trapelare la preoccupazione, sempre più diffusa, che il bilancio della Fed - che ha già toccato i 2800 miliardi di dollari, di fatto triplicandosi dall'inizio degli interventi di stimolo - possa crescere oltre misura, con effetti pericolosi sulla stabilità del sistema.

I "falchi" spingono per acquisti da 500 miliardi
Preoccupazioni che non sembrano impensierire un altro membro del Board della Fed, Jeremy Stein, che si è spinto a ipotizzare acquisti di Treasuries fino a 500 miliardi, per abbassare di un ulteriore 0,15-0,20% i tassi a lungo termine. Ma sono supposizioni che dovranno fare i conti con le tensioni che attraversano il Congresso Usa. E con la sua volontà (o meno) di evitare il baratro fiscale.

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