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Questo articolo è stato pubblicato il 10 dicembre 2012 alle ore 06:37.

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Il problema vero è quanto potrà ancora durare questa capacità di resistenza. Un altro dato deve far riflettere: in un anno è ulteriormente aumentato il numero delle società di capitali in perdita che è arrivato a sfiorare addirittura quota 200mila. Perdite che non si può escludere siano state prodotte in alcuni casi anche dal livello del prelievo tributario. Già, ma cosa bisognerebbe fare? «La priorità assoluta è ridurre l'Irap - spiega Caroli - magari trovando le risorse necessarie da un abbattimento di determinate spese pubbliche in modo strutturale». La situazione politica, però, non sembra promettere interventi immediati, ad eccezione delle misure già previste sul cuneo fiscale nel Ddl di stabilità ora all'esame del Senato. In un clima sempre più da delitto perfetto.
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Il campione di riferimento
L'indagine sul tax rate è stata effettuata da Infocamere su 259.371 società di capitali "compresenti". Detto più semplicemente sono Srl e Spa che sono direttamente comparabili perché hanno depositato il bilancio in formato Xbrl presso il Registro delle imprese nel 2009, nel 2010 e nel 2011 e hanno un utile maggiore o uguale a zero per ciascun anno. Si tratta quindi di un campione stabile che permette di fotografare con più precisione l'evoluzione del tax rate a seconda di classi di fatturato, numero di addetti, settore di attività e area geografica
I soggetti esclusi
Sono escluse dal calcolo le società quotate e quelle non obbligate al deposito in formato Xbrl: è il caso, per esempio, di assicurazioni, banche, Sim (società di intermediazione mobiliare) e delle imprese che redigono il bilancio secondo gli standard contabili internazionali
La quota del prelievo
Il tax rate misura la quota del prelievo tributario sugli utili d'impresa: la percentuale è stata calcolata effettuando il rapporto percentuale tra le imposte (ottenute come differenza tra risultato ante imposte e risultato netto) e il risultato ante imposte. Il tax rate calcolato nel rapporto Doing business della Banca mondiale include, tra l'altro, anche i contributi previdenziali e tasse sul lavoro versate dal datore che fanno salire al 68,3% il peso complessivo del prelievo sugli utili
L'aumento
Tra il 2010 e il 2011 sono state circa 140mila le società tra quelle analizzate (vale a dire il 53,7% del totale) che hanno subito un aumento delle imposte in valore assoluto
L'analisi sulle Pmi
L'indagine ha anche approfondito il dettaglio del tax rate sulle Srl con meno di 15 addetti e con un fatturato sotto i 2 milioni di euro in tre province (Milano, Roma e Napoli) per 3 settori rappresentativi come commercio, manifattura e costruzioni
Le società in perdita
Anche il calcolo del numero di società in perdita tiene conto del criterio della compresenza, quindi della presentazione dei bilanci in formato Xbrl nel 2010 e nel 2011

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