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Questo articolo è stato pubblicato il 16 dicembre 2012 alle ore 08:12.

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Se questa è la strada che sarà intrapresa, è evidente quale sarà il giudizio storico dei "posteri" sulle attuali politiche economiche: saranno giudicate troppo timide. Risulteranno sbagliati gli obiettivi dichiarati dalle Banche centrali - l'occupazione, che non è una variabile monetaria, l'inflazione come continua a fare la Bce - e quindi la gestione delle aspettative; e, di conseguenza, insufficienti gli strumenti, perché nessun investitore, imprenditore, lavoratore o consumatore può oggi pensare che la politica monetaria farà "quel che è necessario" per risanare la situazione. Troppi vincoli, troppe condizioni, troppi ma...
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HANNO DETTO
Mario Draghi Presidente Bce «Il nostro obiettivo è riparare i canali di trasmissione della politica monetaria»
Ben Bernanke Presidente Fed «Legare la futura politica monetaria a esplicite condizioni economiche la renderà più trasparente»

Mark Carney Governatore designato Boe «In casi estremi, i target possono includere disoccupazione e Pil nominale»
BCE
Dalla stretta del 2008 alle Omt
La Bce ha esordito con un rialzo dei tassi, nel luglio 2008, che appariva giustificato all'epoca - il petrolio era a 146 dollari e i sindacati tedeschi chiedevano forti aumenti - ma che si è rivelato piuttosto dannoso. Al traino della Fed, l'Eurotower ha poi portato i tassi di interesse all'1%, considerato un minimo da rispettare, ma ha atteso prima di procedere ad acquisti di titoli, preferendo moltiplicare le aste per fornire liquidità ai mercati. Ha acquistato inizialmente piccole quantità di corporate bond, emessi soprattutto da tedeschi, poi titoli greci. Nel 2011 ha comprato bond spagnoli e italiani, ma il "sollievo" provato dai governi di Roma e Madrid ha spaventato i mercati e vanificato gli effetti. Tra dicembre 2011 e febbraio 2012, la Bce ha prestato mille miliardi di liquidità per tre anni, poi ha portato i tassi allo 0,75% e ha varato gli Omt: acquisterà bond, se necessario, ma solo se i governi si impegneranno a fare riforme rigorose.
1.000 miliardi
FED
Dal Qe al target d'occupazione
Con l'esplodere della crisi, la Fed, dopo qualche titubanza dovuta al timore di "danneggiare il dollaro", ha portato i tassi a zero. Giudicata insufficiente questa mossa da sola, la banca centrale ha subito deciso, a fine 2008, di acquistare bond e altri titoli con una politica che avrebbe preferito chiamare di credit easing - l'obiettivo era acquistare titoli di credito - ma che gli economisti hanno identificato come quantitative easing (Qe), come se l'obiettivo fosse invece l'inevitabile aumento della quantità di moneta. Dopo un secondo round di Qe nel 2010, la Fed ha deciso con l'Operation twist di modificare le scadenze dei titoli in possesso. Un terzo Qe è stato lanciato a settembre. Per meglio gestire le aspettative, la Fed ha modificato la comunicazione e ha fissato termini temporali precisi per la sua politica espansiva. A dicembre ha poi fissato un obiettivo (ufficialmente un «indicatore stradale») per la disoccupazione, che dovrà essere portata al 6,5 per cento.
6,5%
BANK OF ENGLAND
Un inflation targeting flessibile
Pur avendo un mandato molto simile a quello della Bce - deve mantenere l'inflazione vicina al 2% - con in più l'obbligo di dar conto del suo operato se l'obiettivo viene mancato, la Bank of England ha adottato una politica molto vicina a quella della Federal reserve. Dopo aver abbassato i tassi, ha varato diverse operazioni di quantitative easing, acquistando anche titoli privati, e ha ignorato l'inflazione che ha toccato punte del 5% a causa del caro petrolio. A dicembre 2010 il board della banca ha rischiato di dividersi tra chi proponeva un rialzo dei tassi, che si sarebbe rivelato prematuro, e un'ulteriore fase di quantitative easing, poi effettivamente varata ma solo a ottobre 2011. Altri acquisti sono stati annunciati a febbraio e a luglio 2012. La Banca, però, acquista fino a un massimo del 70% di ciascuna emissione. Il suo governatore designato Mark Carney, prima ancora di trasferirsi a Londra, ha messo in discussione l'obiettivo di inflazione.
375 miliardi £

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