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Questo articolo è stato pubblicato il 26 dicembre 2012 alle ore 19:00.
L'ultima modifica è del 26 dicembre 2012 alle ore 09:46.
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Italia futura: siamo pronti
«Noi siamo pronti» è l'apertura del sito di ItaliaFutura, l'associazione politica guidata da Luca Cordero di Montezemolo. Una dichiarazione di impegno e fedeltà al Premier Mario Monti e alla agenda a cui ha collegato la sua disponibilità a una nuova premiership questa volta politica.
«Siamo pronti - è scritto fra l'altro - per dar vita ad un nuovo soggetto politico che rappresenti il cambiamento e che dia solidità e fondamento democratico ad un'agenda riformista e liberale. Un progetto che le parole pronunciate ieri dal Presidente del Consiglio hanno ben rappresentato». E «siamo pronti a seguire il Presidente Monti in una battaglia in cui la classe politica di questa seconda repubblica mostrerà (già lo sta facendo) il volto feroce di chi sa di appartenere al passato e di essere destinato alla sconfitta». E «perché una sana e costruttiva proposta di discontinuità possa prevalere sui populismi di ogni colore occorrono due elementi».
Bersani: aspettiamo di vedere se sarà sopra le parti
«Nell'Agenda Monti ci sono alcune cose condivisibili, altre un po' meno, altre su cui si può discutere». A dirlo è il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, in una intervista al Tg2. Nel programma di Monti, ha detto Bersani, «non c'è nulla di sorprendente», mentre «il nostro contiene più lavoro, più equità, più diritti». Bersani ha detto di vere il massimo rispetto per Monti: «ora aspettiamo di vedere se sarà sopra le parti e o sceglierà piuttosto una parte. Questo non l'ha chiarito», ha detto il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, commentando al Tg2 la "salita" in politica del premier Mario Monti. «Il Pd é il più grande partito italiano. Il più riformista ed europeista. Il centro decida cosa fare», ha scritto su Twitter il segretario dei democratici, Pierluigi Bersani. Collaborare con i centristi di Casini dopo il voto? «Noi siamo aperti a questa prospettiva, ma è necessario uscire dalle ambiguità», ha detto il segretario del Pd. «Noi siamo il Pd - ha spiegato - , di gran lunga il più grande partito del Paese, riformista, europeista, aperto, alternativo a Berlusconi. Noi siamo questo, non possiamo dire che si accetta di collaborare con noi se siamo un'altra cosa». Quanto al ritorno di Berlusconi e al fenomeno Grillo, Bersani ha ribadito: «Non temo né Berlusconi né Grillo. Non è una bella notizia per l'Italia che sia tornato il messaggio di Berlusconi».
Berlusconi: agenda Monti sbagliata e ispirata dalla Germania
Intervistato da Tg4, il leader del Pdl Silvio Berlusconi ha ricordato che «l'agenda Monti non é che la continuazione della politica del Governo tecnico, su ispirazione della Germania. Una cura sbagliata, che ha portato ai numeri che conosciamo, con risultati negativi». Berlusconi "ha chiamato" Maroni: «Per quanto riguarda la Lega - ha affermato -, spero possa rimanere nostra alleata. Se non fosse possibile, il Carroccio sarebbe isolato e non riuscirebbe a portare a Roma le istanze dei suoi elettori del Nord. Inoltre perderemmo la Lombardia e poi cadrebbero il Piemonte e il Veneto». Nel pomeriggio, nella telefonata a Molino Silla di Amelia, dove la Comunità Incontro di don Gelmini sta festeggiando i ragazzi che hanno completato il percorso di recupero, il Cavaliere è tornato ancora sull'esecutivo dei tecnici e ha ricordato: «Ci hanno costretti a lasciare il governo un anno fa circa con una congiura che la storia metterà in luce».
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