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Questo articolo è stato pubblicato il 29 dicembre 2012 alle ore 11:58.

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Se poi guardiamo la nazionale di Paolo Bettini, purtroppo siamo al terzo flop della sua gestione. Tanti giovani, tante schermaglie, ma poco arrosto. A Walkenburg non entriamo neppure tra i primi dieci. Per Bettini siamo all'ultimo esame. Se fallisce anche al prossimo mondiale di Firenze, non ha più cartucce da sparare. Insomma, la ruota azzurra gira sempre più piano in un quadro strutturale assai critico. Con 34 corridori italiani finiti all'estero, rischiamo di diventare un ciclismo di serie C. Abbiamo solo due squadre tra i 15 top team del World Tour. Nibali è emigrato all'Astana. E il giovane Moreno Moser, figlio di Diego e nipote del grande Francesco, rischia di fiorire in un giardino pieno di sterpaglie. Speriamo bene. Quando si tocca il fondo, ammesso d'averlo toccato, si può solo risalire.

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TAG: Sport, Vincenzo Nibali, Christopher Froome, Marco Pantani, Lucio Battisti, Enrico Gasparotto, Moreno Moser, Lance Armstrong, Sanremo, Astana, Simon Gerrans, Tom Boonen, Greg Lemond, Alberto Contador, Philippe Gilbert, Paolo Bettini, Bradley Wiggins, Ryder Hesjedal, Katusha, Purito Rodriguez, Walkenburg, Uci

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