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Questo articolo è stato pubblicato il 11 gennaio 2013 alle ore 07:09.

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Lega Nord, due simboli con e senza la scritta "Maroni presidente"
In giornata, completano le procedure di deposito del simbolo anche alcuni dei partiti grandi e e medi: in bacheca, al 40° posto, compare infatti il simbolo della Lega Nord: una croce rossa su fondo bianco posta in orizzontale e sormontata dalla scritta Maroni presidente, senza riferimento alla Lega Nord. Il simbolo, che sarà presentato per la Camera in Piemonte, Lombardia e Veneto e per il Senato, oltre che in queste tre regioni, anche in Friuli-Venezia Giulia, Liguria ed Emilia-Romagna, è stato depositato dall'esponente leghista Roberto Calderoli, che spiega: «Ci sarà anche il simbolo tradizionale della Lega nord, che presenteremo domani». Il perché del doppio simbolo verrà chiarito domenica «dopo le 16, termine ultimo per la presentazione dei simboli al ministero dell'Interno», si limita a commentare Calderoli che conclude: «A Maroni dirò "missione compiuta"...». Il Pd, "Democratici di sinistra - Partito del socialismo europeo", prende il posto n. 43.

Le priorità di Grillo in fila con i militanti M5s
In attesa insieme ai militanti anche il leader di M5S, Beppe Grillo, che ai cronisti spiega le priorità dei prossimi mesi: «Ritrattare il debito pubblico con le banche». Noi, assicura poi, «Il Parlamento lo apriamo come una scatola di tonno, sara trasparente». «Anche se uno è di Casa Pound ma ha i requisiti da noi previsti io lo candido...: la democrazia è questa...», ha aggiunto poi il blogger a difesa della democraticità del suo Movimento.

I rapporti con il Pd: «Bersani brava persona ma colluso»
L'attesa, i propri militanti come pubblico, la presenza massiccia di cronisti e tv, tutto spinge Grillo a levarsi qualche sassolino dalla scarpa, a cominciare da un giudizio su Bersani e i rapporti con il Pd: «Gargamella - spiega - pensa che io sia un fascista. È una brava persona ma è un colluso: ha fatto anche il ministro. Chi pensate che abbia trattato l'acqua con Veolia, la Tav, il cemento?». Io, aggiunge, «Mi ero anche iscritto alla sede del partito ad Arzachena, ma poi la direzione generale ha detto che ero una persona "ostile". Eppure ero contento era la prima volta che mi iscrivevo ad un partito».

Se M5s esclusa «Li vado a prendere fisicamente»
«Se non ci permettono di gareggiare allora il discorso cambia, noi siamo buoni, siamo delle persone perbene, ma se a 6 milioni di persone non permetti di votare allora dentro di noi c'é il cane di paglia». Così Beppe Grillo commenta la consegna al Viminale di un simbolo simile a quello M5s con lo stesso nome del movimento. E aggiunge: «Non é possibile che vengano permesse cose del genere. Ora rischiamo di non entrare della competizione», ma devono stare attenti perché «se non ci permettono di gareggiare allora poi non venite a parlare di democrazia. Allora il discorso cambia. Li andiamo aprendere. Ci vado io da solo, li vado a prendere fisicamente».

No alla patrimoniale, sì al reddito di cittadinanza
Più tardi, nel corso di una conferenza stampa convocata in un albergo romano, il blogger torna sulle priorità del governo prossimo venturo e boccia l'ipotesi di una patrimoniale sui grandi capitali: «Ma non sanno che con un click i capitali si spostano in un secondo e casomai vanno dove sono tassati al 12-13%?». Molto meglio optare per l'introduzione del reddito di cittadinanza, perché «Si salvano le persone non le cose». Con quali risorse? «Se troviamo 2,5 miliardi per la Tav, anche se le Corti dei Conti di Italia e Francia hanno detto che il progetto non può andare avanti (ma si vede che hanno promesso tangenti a qualcuno), le troveremo».

Tempo fino a domenica per il deposito
Il piccolo serpentone di persone che in piazza del Viminale hanno sfidato il freddo e la pioggia per presentare per primi simboli delle liste di appartenenza ha preso forma dietro le transenne già da lunedì sera, in attesa che da oggi a domenica 13 gennaio sia possibile depositare al ministero dell'Interno i contrassegni dei partiti. Contestualmente al contrassegno i partiti e i gruppi dovranno depositare il programma elettorale, dichiarare il nome e il cognome del "capo della forza politica". In questo contesto, i partiti possono collegarsi in coalizioni: in questo caso devono indicare la persona "unico capo della coalizione". Questo collegamento ha rilevanza ai fini dell'attribuzione del premio di maggioranza.

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