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Questo articolo è stato pubblicato il 14 gennaio 2013 alle ore 06:37.

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Chiara Bussi
I "lobbisti della frode", un'organizzazione che offriva pacchetti chiavi in mano per ottenere illecitamente fondi comunitari o nazionali. Smascherati dai nuclei della polizia tributaria di Catanzaro e Cosenza, con l'operazione «Sparkling» che ha portato alla denuncia di 52 persone, di cui 21 destinatari di misure cautelari, e al sequestro di beni e immobili per 50 milioni di euro. O i 21 corsi professionali fittizi, con firme false per raggiungere il numero minimo di partecipanti, finanziati indebitamente con il Fondo sociale europeo per oltre 2 milioni di euro. La scoperta, da parte del Nucleo di polizia tributaria di Venezia, ha portato alla denuncia a piede libero di 10 persone. Sono due tra le più importanti operazioni di contrasto alle frodi ai danni del bilancio Ue da parte della Guardia di Finanza.
Complessivamente tra il 2003 e il settembre 2012 sono stati 4.421 i casi di frode o irregolarità su fondi strutturali e agricoli. Un bottino complessivo di 1,07 miliardi di euro sottratto al bilancio Ue che, se non verrà recuperato, rappresenterà una perdita finanziaria per il nostro Paese, che a fine 2012 è riuscito con un rush finale a centrare gli obiettivi di spesa e ora dovrà riuscire a spendere 31,2 miliardi per i prossimi tre anni (si veda Il Sole 24 Ore del 10 gennaio). A rivelarlo è la fotografia scattata dal Nucleo della Guardia di Finanza per la repressione delle frodi contro la Ue presso il Dipartimento delle Politiche europee del Consiglio dei ministri sulla base delle segnalazioni effettuate alla banca dati Ims dell'Olaf (l'Ufficio europeo per la lotta anti-frode). Una missione affidata dal Trattato Ue agli Stati membri che devono attuare per la tutela degli interessi finanziari europei le stesse misure adottate per le risorse nazionali. Restringendo il focus al solo 2011 si scopre che l'Italia è al secondo posto dopo la Germania per numero di casi comunicati (1.269), mentre segue la Francia per gli importi segnalati.
Obblighi non rispettati
La parte più consistente di irregolarità e frodi riguarda la programmazione 2000-2006, ormai conclusa, con un importo di oltre 950 milioni di euro, mentre per quella attuale (2007-2013) i dati sono in divenire e si assestano finora a 121 milioni. Per la maggioranza (81%), i casi riguardano irregolarità, mentre le frodi sono il 19 per cento. Per quasi uno su cinque (il 18%) si tratta di mancato rispetto degli obblighi e di documentazione irregolare. Il 16% è dovuto invece alla presentazione di altri documenti falsi, come il rilascio di false certificazioni liberatorie da parte di fornitori, documenti di supporto falsificati o false dichiarazioni sui requisiti essenziali per l'accesso al finanziamento. Al terzo posto (15%) figura invece la documentazione incompleta o non corretta, come la mancata presentazione della rendicontazione o documenti contabili non ammissibili.
Tra i finanziamenti europei a fare più gola è il Fesr (Fondo europeo di sviluppo regionale), maggiore bersaglio di irregolarità e frodi. Dati alla mano, si scopre però che dal 2011 si registra una decisa diminuzione delle segnalazioni (389 per i fondi strutturali rispetto al migliaio dell'anno precedente). Secondo la Guardia di Finanza il dato «potrebbe essere il risultato di un efficace potenziamento delle attività di prevenzione promosse a livello centrale e locale».
Strumenti di contrasto
La mappa regionale dal 2003 al settembre 2012 – che si concentra sulle sei tipologie più ricorrenti ai danni dei fondi strutturali europei – vede in testa la Campania con 622 casi comunicati, seguita da Calabria (611) e Puglia (539). Seguono, ma a distanza, Lombardia e Sicilia. Le regioni più virtuose sono invece la Valle d'Aosta, il Trentino-Alto Adige, il Molise e l'Emilia-Romagna. Ciascuna regione ha però messo in campo strumenti di contrasto: si va da sistemi informatici di controllo per avere una completa tracciabilità dell'iter, a una costante revisione dei metodi di campionamento, una maggiore informazione sulla rendicontazione, sopralluoghi senza preavviso o la creazione di unità di raccolta dati per il monitoraggio e le azioni correttive.
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IL TOTALE
La fotografia
4.421
Le segnalazioni
È il numero totale delle irregolarità/frodi italiane ai danni del bilancio Ue per i fondi strutturali e il Feoga segnalati all'Olaf dal 2003 al settembre 2012. Le irregolarità sono state 3.618 e le frodi 803.
I casi più frequenti di irregolarità/frode per i soli fondi strutturali dal 2003 al settembre 2012 sono stati 3.182
1,07mld
L'ammontare
È la somma di fondi Ue (Fesr, Fse e Feoga) coinvolta in irregolarità/frodi dal 2003 al settembre 2012. Per la programmazione 2000-2006 frodi e irregolarità valgono 950,8 milioni, mentre per il periodo 2007-2013 (non ancora concluso) le segnalazioni all'Olaf mostrano 121,04 milioni sottratti al bilancio europeo

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