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Questo articolo è stato pubblicato il 15 gennaio 2013 alle ore 16:22.

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La lista dei candidati potrebbe essere molto corta e la candidatura straniera è solo una possibilità. È fuori per limiti di età dalla rosa dei candidati l'attuale direttore del Palazzo di Versailles , Jean-Jacques Aillagon, potrebbe invece entrarvi, lo storico tedesco Werner Spies, unico straniero ad aver guidato un museo nazionale francese (dal 1197 al 2000 il Centre Georges Pompidou).

Il sostegno pubblico alla cultura deve fare i conti con l'obiettivo posto da Hollande di un deficit di bilancio del 3% del Pil, dal 4,5% del 2012. Il suo compito è stato reso più difficile da un'economia che può crescere non più dello 0,4%, secondo il Fondo Monetario Internazionale, e un tasso di disoccupazione che ha raggiunto il 14% nell'anno.
Il Louvre così come altre grandi istituzioni culturali dovranno accrescere la loro capacità di attrarre risorse private per espandersi. I fondi sono così scarsi che il ministro Filippetti ha detto alla fine dello scorso anno che il governo ha posticipando un progetto da 250 milioni di euro per proteggere le opere d'arte da eventuali inondazioni.

Il ministro ha sospeso il piano – avviato sotto il presidente Nicola Sarkozy – di costruzione dei magazzini alternativi a quelli dei musei di Parigi - incluso il Louvre, il Musee d'Orsay , il Centre Pompidou e Les Arts Decoratifs -, per proteggere le opere da eventuali esondazioni della Senna. I lavori di costruzione dei centri di stoccaggio, ricerca, restauro e conservazione sono nella periferia di Parigi.

Nel 2008 la Francia regolamentò la creazione di dotazioni economiche per le sue istituzioni pubbliche. Il Louvre oggi può contare su un fondo di dotazione di 125 milioni di euro, ridottosi nel 2011 dello 0,8%. Nel 2011 le entrate del museo sono state pari a 210 milioni, di cui 116 derivanti da sovvenzioni statali, i restanti 94 milioni sono generati dalla biglietteria (50 milioni in crescita dai 41 del 2010), il mecenatismo concorre per 16 milioni (in calo rispetto ai 25 milioni del 2010), l'affitto degli spazi genera ricavi per 14 milioni, 5 milioni provengono da attività collegate alla collezione e altri 9 da diverse voci.

La maggior parte degli 8,6 milioni di euro investiti dal Louvre per ampliare la collezione con nuove opere provengono dai privati, oltre al 20% delle entrate provenienti dalla biglietteria (che genera il 53% dei ricavi pari a 50 milioni di euro). Nello stesso anno il Louvre ha sostenuto oneri per 231 milioni, di cui 60 milioni relativi agli investimenti relativi alla struttura, 63 per le spese di funzionamento e 108 milioni di spese di personale.

Come i suoi colleghi americani, in questi anni l'attività di fundraising di Loyrette e del suo staff non si è fermata un attimo, in prima persona ha viaggiato nel Golfo arabo portando a casa nel 2007 l'accordo milionario trentennale per la creazione del Louvre di Abu Dhabi, la cessione del marchio e il prestito delle opere, che nonostante le polemiche sollevate, ha alimentato il patrimonio del museo con 400 milioni di euro. Ora nell'isola di Saadiyat i lavori stanno per iniziare, come anticipato da ArtEconomy24 , e il Louvre avrà un ruolo fondamentale nel prestito (nell'incassare le fee) delle sue opere.

Ripercorrere e andare oltre i passi di Loyrette non sarà facile per il nuovo direttore: nei suoi quattro mandati ha reso il Louvre il museo più visitato al mondo e con la più forte influenza internazionale. Oltre la nuova galleria di arte islamica, inaugurata nella primavera scorsa, Loyrette ha anche in dicembre inaugurato il nuovo Louvre di Lens . Risultati difficili da eguagliare.

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