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Questo articolo è stato pubblicato il 25 gennaio 2013 alle ore 12:40.
L'ultima modifica è del 25 gennaio 2013 alle ore 11:13.

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Ore 11.55. Anticorruzione, plauso per tenacia del Governo
«In un Paese ricco di annunci, ma carente di realizzazioni», rileva Lupo parlando davanti al premier Monti e ad altri ministri intervenuti per l'inaugurazione dell'Anno giudiziario, «dobbiamo costatare che la legge, promessa dal Ministro della giustizia in una intervista di fine dicembre 2011, è stata approvata ed è entrata in vigore. Quali che siano le valutazioni sulle nuove fattispecie penali e i rilievi critici su persistenti lacune di taluni fenomeni gravi (autoriciclaggio e falso in bilancio), nessuno può negare che questa riforma interrompe finalmente un troppo lungo periodo di indifferenza legislativa, che ha finito per alimentare il fenomeno corruttivo. Di ciò va dato merito al Governo e, particolarmente, alla determinazione e alla capacità di Paola Severino».

Ore 11.52. Con riforma anticorruzione stop a vent'anni di inerzia
Negli ultimi venti anni, isottolinea il I° presidente, «Il fenomeno corruttivo, in ambito politico, amministrativo ed economico, è andato crescendo in gravità e diffusione. A tale allarmante espansione non aveva corrisposto finora alcuna significativa reazione politica e legislativa, al punto che si è omesso, per undici anni, finanche di procedere alla ratifica» della Convenzione penale sulla corruzione diStrasburgo.

11.46. Corruzione piaga storica italiana come la mafia
La seconda importante novità registrata da Lupo nel suo intervento «è la riforma dei reati di corruzione», e dà atto al Governo «di avere concretamente dimostrato consapevolezza dell'esigenza di porre finalmente mano a una incisiva azione di contrasto alla corruzione, che rappresenta una storica piaga del nostro Paese, al pari della criminalità mafiosa». La corruzione, aggiunge, «caratterizza in senso negativo l'immagine dell'Italia nel consesso internazionale e incide pesantemente sulla fiducia dei cittadini verso la pubblica amministrazione e, di riflesso, sull'economia nazionale».

Ore 11. 42. Riforma circoscrizioni, interrotta inerzia ventennale
Tra le cose positive portate in porto nel corso dell'Anno, Lupo ricorda in primo luogo «la riforma delle circoscrizioni giudiziarie, che si attendeva da sessanta anni per modificare un assetto di distribuzione territoriale di stampo ottocentesco. Si deve dare atto al Governo di avere posto fine a tale pluridecennale inerzia, dando avvio, con l'emanazione di due decreti legislativi, a un processo in via di realizzazione, superando resistenze localistiche finora sempre vincenti».

Ore 11.40. Magistrati in politica, manca la legge. Il ruolo del Codice etico
Sempre in tema di diritti e doveri dei magistrati, Lupo dice la sua sulla propensione di molti magistrati a scendere in politica: «è auspicabile che in tale occasione, nella perdurante carenza della legge, sia introdotta attraverso il codice etico quella disciplina più rigorosa, da tante parti anche recentemente auspicata, sulla partecipazione dei magistrati alla vita politica e parlamentare, che in decenni il legislatore non è riuscito ad approvare, nonostante l'evidente necessità d'impedire almeno candidature nei luoghi in cui è stata esercitata l'attività giudiziaria e di inibire il rientro, a cessazione del mandato parlamentare, nel luogo in cui si è stati eletti».

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