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Questo articolo è stato pubblicato il 29 gennaio 2013 alle ore 14:56.

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«È indispensabile non insinuare dubbi sulla solidità del nostro sistema», ha detto il ministro dell'Economia Vittorio Grilli in audizione dinanzi alle commissioni riunite Finanze di Camera e Senato riferendo sulla situazione del gruppo Monte dei Paschi di Siena. L'audizione è trasmessa in diretta sul sito del Sole 24 Ore. Esistono ancora, ha sottolineato il ministro, «preoccupazioni sul nostro Paese: sebbene siano notevolmente diminuite, sono ancora presenti in campo internazionale». Per l'audizione c'è un pienone bipartisan: ci sono il segretario Pdl, Angelino Alfano, il leader Udc, Pier Ferdinando Casini. Segue i lavori anche l'ex ministro dell'Economia, Giulio Tremonti. Che mentre assiste scrive su Twitter: «Giornalisti alla Camera per audizione Governo su Mps. Ci sono tutti i parlamentari manca Monti che scappa!».

Non è il salvataggio di una banca in default
«Senza voler minimizzare atti di gestioni improprie e illeciti fatti in passato dal management di Mps - ha sottolineato Grilli - l'intervento dello Stato non si configura come atto di salvataggio di una banca in default». Il ministro ha spiegato che l'intervento dello Stato «non si configura come intervento di salvataggio per una banca insolvente ma come un rafforzamento di capitale secondo gli standard innalzati in sede Eba».

L'azione di vigilanza sul Monte dei Paschi è stata attenta e continua
«A mio parere - ha detto Grilli - l'azione di vigilanza sul Monte dei Paschi e sulla Fondazione é stata continua, attenta e appropriata, via via intensificatasi con un'attività ispettiva iniziata nel 2010 con governatore Draghi ed é proseguita nel 2011, 2012 e ancora 2013 con governatore Visco». Su Mps Bankitalia ha svolto, ha sottolineato il ministro «una intensa attività di vigilanza che ha consentito di individuare e interrompere comportamenti anomali».

Nel 2013 migliorata la liquidità e la patrimonializzazione
Nel 2013, la posizione di liquidità del Monte dei Paschi di Siena e il suo capitale risulta adeguato, ha detto Grilli. Ripercorrendo la vicenda, il ministro ha ricordato come Bankitalia, già nell'ispezione della primavera del 2010, aveva trovato una situazione critica della banca nei coefficienti di liquidtà, nell'adeguamento patrimoniale e nell'esposizione al rischio
di tasso. Elementi su cui la Vigilanza ha incalzato il Monte dei Paschi, con successive ispezioni, tanto da portare anche al cambio del management.

I titoli non sono un contributo a fondo perduto
I nuovi titoli per Mps non sono «un contributo a fondo perduto», ha ricordato il ministro, ma si tratta di «un prestito a un tasso del 9% e incrementato dello 0,5 ogni due esercizi fino al limite massimo del 15%». La sottoscrizione di nuovi titoli, ha sottolineato il ministro, «assoggetterà Mps a importanti e penetranti vincoli in termini di governance e operativita». Tra questi limiti alle strategie commerciali e acquisizione partecipazioni. Divieto dividendi, vincoli a remunerazioni.

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