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Questo articolo è stato pubblicato il 30 gennaio 2013 alle ore 17:14.

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BRUXELLES – La Commissione europea ha presentato stamani un quarto pacchetto di norme con l'obiettivo di liberalizzare ulteriormente il settore ferroviario in Europa. Il tentativo, secondo il Commissario ai Trasporti Silm Kallas, è di aprire alla concorrenza i mercati nazionali, riducendo i prezzi e migliorando la competitività di un settore che ormai poggia su una rete ad alta velocità sempre più competitiva.

Il pacchetto di misure prevede prima di tutto l'apertura dei mercati nazionali al trasporto passeggeri entro il dicembre 2019. L'operazione avverrebbe sia attraverso l'offerta di servizi commerciali concorrenti che attraverso la partecipazione delle singole società alle gare organizzate dalle autorità nazionali. Secondo la Commissione, l'apertura del mercato darebbe ai consumatori vantaggi stimati a 40 miliardi di euro entro il 2035.

Attualmente, solo la Gran Bretagna e la Svezia hanno aperto alla piena concorrenza il loro mercato nazionale. L'Italia è uno dei pochi paesi dell'Unione - insieme alla Germania, l'Austria, la Repubblica Ceca e l'Olanda - a permettere l'accesso ai concorrenti stranieri, ma in modo limitato. "L'esperienza svedese mostra che questa scelta aumenta il fatturato e il numero di passeggeri", ha detto oggi Kallas durante una conferenza stampa qui a Bruxelles.

Il pacchetto presentato stamani dalla Commissione stabilisce inoltre che l'operatore che gestisce la rete dovrà offrire un servizio "efficiente" e "non discriminatorio". Per evitare conflitti d'interesse, l'esecutivo comunitario vuole che il gestore della rete non sia in alcun modo legato a una delle società ferroviarie. Inoltre, il gestore deve poter controllare tutte le funzioni: dall'investimento infrastrutturale alla manutenzione tecnica.

Venendo incontro in particolare alle pressioni della francese SNCF e alla tedesca Deutsche Bahn, la Commissione ha deciso però di accettare che una holding possa controllare sia la rete che il trasporto, ma ciò potrà avvenire solo in presenza di "rigorose muraglie cinesi" per assicurare "la necessaria separazione legale, finanziaria e operativa". In caso di dubbio, Bruxelles si riserverà il diritto di impedire alla società di operare all'estero.

Inoltre, l'attribuzione di licenze e certificati di sicurezza ai costruttori di treni e locomotive sarà affidata a un'agenzia europea. Questa decisione, secondo la Commissione, dovrebbe permettere una riduzione del 20% del tempo necessario per mettere sul mercato un veicolo nuovo, e un calo anche del 20% dei costi. Le società del settore dovrebbero poter beneficiare di un rispamio totale di 500 milioni di euro entro il 2025.

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