Il Sole 24 Ore
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L'acquisizione di Antonveneta


L'Antonveneta rappresenta in qualche modo una maledizione per il sistema bancario italiano. È la fallita scalata da parte della Popolare di Lodi sulla banca nata dalla fusione tra Antoniana e Popolare Veneta a travolgere Gianpiero Fiorani e i "furbetti del quartierino" che per una stagione sembravano poter conquistare la finanza italiana e l'allora governatore della Banca d'Italia, Antonio Fazio. Allora l'Antonveneta finì agli olandesi di Abn Amro, ma era destinata a tornare italiana.

L'istituto olandese fu oggetto di uno scontro europeo tra colossi bancari e finì in pancia agli spagnoli del Santander, che alla fine la mettono in vendita. A conquistarla è proprio il Montepaschi che corona così i suoi sogni di entrare tra i tre big italiani del credito rispondendo con questa acquisizione alla fusione tra Intesa e Sanpaolo e a quella tra Unicredit e Capitalia. L'operazione però risulta troppo onerosa per i senesi: i 9 miliardi pagati per Antonveneta lasciano il segno nei conti e costringono a un indebitamento pagato caro e ad operazioni sul capitale che dissanguano la Fondazione che alla fine è costretta a scendere sotto il 50% del capitale Mps. E lascia pesanti ombre sul management del tempo su cui ora le inchieste giudiziarie cercando i fare luce.