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Questo articolo è stato pubblicato il 06 febbraio 2013 alle ore 20:20.
L'ultima modifica è del 06 febbraio 2013 alle ore 09:46.

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Vendola (Sel): «Monti inconciliabile con centrosinistra»
Che a sinistra le prospettive del post voto abbiano agitato le acque tra gli alleati della coalizione Pd-Sel trova conferma nel commento del leader di Sel, Nichi Vendola all'apertura a Mario Monti di Bersani: «Monti é inconciliabile con il centrosinistra. Spero che Bersani non si voglia assumere la responsabilità di rompere l'alleanza del centrosinistra». «Bersani ha fatto riferimento al tema pregiudiziale dei programmi - ha continuato il leader di Sel - e nei fatti quelli di Monti e del centrosinistra sono inconciliabili».

Mps, «Il Pd ha peccato di troppo localismo»
Sempre a Radio Anch'io, Bersani risponde a domande sulla stretta attualità, come il grado di coinvolgimento del partito nello scabndalo Mps. Il Pd, sottolinea il segretario, «Nella vicenda bancaria non c'entra nulla, ma, con molte altre istituzioni, ha peccato di localismo. Sulla vicenda Mps, faccio un pronostico: se la magistratura individuerà qualche responsabilità effettiva, queste ruoteranno intorno a tre cardini: come si regolano i derivati, scudo fiscale e falso in bilancio».

Mps, «Alla fine la Fondazione conterà meno, e sarà un bene»
E su questi tre fronti, se saremo al Governo, annuncia Bersani , «Interverremo subito: dal giorno dopo, tornerà il reato di falso in bilancio, regoleremo i derivati e mai più avremo un condono, sono totalmente alternativo al berlusconismo in questo campo. È una vergogna che si torni parlare di condono tombale, non siamo neppure riusciti a incassare» quanto previsto per quello precedente. «Abbiamo 90 fondazioni bancarie in questo paese, e sono utili, sottolinea ll leader del Pd, ma in alcuni casi come quello di Siena hanno un pso eccessivo, occorre ridurre questo peso anche sotto il profilo normativo. Alla fine di questa vicenda la Fondazione avrà meno peso che no all'inizio, e sarà un bene».

Quote latte, nuovo attacco alla Lega
Bersani torna anche a ribadire con forza la sua opposizione al condono anche in coda alla trasmissione, e risponde con forza alle precisazioni di Berlusconi, che su Radio 24, poco prima, aveva precisato come la sua idea di sanatoria non è tipo tombale ma riferita solo alle penalità fiscali:«Il mio no è totalissimo», perchè i condoni «disincentivano dalla fedeltà fiscale». Quanto alla Lega, che annuncia denuncia se il Pd insiste nell'accusarli di aver impedito il rispetto delle quote latte, Bersani non fa passi indietro: «Denuncino pure, confermo che i leghisti hanno sostenuto politicamente quanti nonpagavano le multe», causando un danno da 4,5 miliardi di euro.

Flexsecurity? «Il problema sono i 700mila occupati in meno»
Il leader del Pd ha risposto anche a una domanda sulla riforma Fornero e le proposte per modificarla avanzata dal senatore Pietro Ichino (oggi in corsa con Monti dopo aver militato nel Pd): «L'idea è quella, la riforma così com'è, sperimentandola. Sull'articolo 18, si è raggiunto un buon equilibrio, ora la questione è quello di dare stabilità al lavoro precario. A chi vuole la flexsecurity alla danese, come propone la coalizione centrista Bersani ha replicato: «Se mi dà i soldi della Danimarca», in caso di perdita del lavoro, «lo faccio domani», riferendosi ai 4 anni di sostegno al reddito con una cifra praticamente pari al salario riconosciuta nel paese del Nord Europa. «Ma in Italia non siamo in queste condizioni - conclude Bersani - dobbiamo fronteggiare 700mila posti di lavoro in meno, ed è questa l'emergenza cui dobbiamo rispondere».

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