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Questo articolo è stato pubblicato il 22 febbraio 2013 alle ore 21:48.
L'ultima modifica è del 22 febbraio 2013 alle ore 20:15.

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Nella foto Beppe Grillo durante il comizio in Piazza S. Giovanni (Reuters)Nella foto Beppe Grillo durante il comizio in Piazza S. Giovanni (Reuters)

Csaleggio sul palco, poi il "buu" finale rivolto al Quirinale
Un po' a sorpresa, sul palco accanto a Grillo compare anche il "guru" e spin doctor del movimento, Roberto Casaleggio, che cita «Un vecchio slogan del '68, che diceva "la fantasia al potere". È vero, serve la fantasia e la creatività per uscire da questa situazione che è molto peggiore di quelle che voi pensate. Ma abbiamo bisogno anche di trasparenza, onestà, competenza. Con queste cambieremo l'Italia». Grillo, riferendosi alle polemiche sul suo sodalizio con Casaleggio se la prende poi con chi «Continua ad attaccare chi mi è vicino. La prima cosa che faremo è tagliare le sovvenzioni ai giornali». Per chiudere la serata Grillo invita quindi la folla a "salutare" con un "buu" il presidente Napolitano che nei prossimi giorni andrà in Germania in visita dalla Merkel. «Al mio tre facciamo tutti buu», dice il leader del Movimento 5 stelle ottenendo la risposta entusiasta della folla in piazza.

In piazza soprattutto i delusi dalla politica
Ad ascoltare il leader del movimento nella piazza simbolo della sinistra e del I maggio una folla (che lo stesso Grillo, in un passaggio, dopo aver letto una stima degli organizzatori, grida essere «superiore alle 800mila persone, più altre 150mila che in 115 piazze collegate seguono la manifestazione in diretta streaming, siamo uno dei più grandi eventi mediatici del mondo»), costituita soprattutto di giovani e trentenni-quarantenni, con una minoranza di anziani, molte le donne. Molti anche i disoccupati e i precari, i pensionati e gli studenti, accomunati soprattutto dalla delusione per la politica.

La polemica con i giornalisti italiani esclusi dal retropalco
Con piazza S.Giovanni già gremita (e "chiusa" sin dalle 18.30 per evitare sovraffollamenti), nel tardo pomeriggio, a riscaldare gli animi tra i giornalisti presenti per assistere all'atto finale dello "Tsunami Tour", il diktat dello staff di Grillo che impedisce alla stampa italiana (ma non a Sky Tg 24, che ha l'esclusiva delle immagini, alla Rai e alle testate straniere) di accedere al backstage del palco. Davanti alle proteste dei giornalisti, lo staff arriva a chiamare le forze dell'ordine, a garanzia dell'ordine pubblico. Dopo due ore di polemiche, e le proteste di Fnsi e Stampa parlamentare, il passo indietro dello staff, che riapre l'accesso al retropalco a tutta la stampa, senza distinzioni.

La condanna della stampa
Duro il primo commento di Tobias Piller, presidente dell'Associazione della Stampa Estera in Italia, secondo cui «limitare le possibilità di lavoro dei media italiani nuoce anche alla libertà di informazione degli elettori italiani». Anche l'Associazione stampa parlamentare censurato «la discriminazione fra testate e giornalisti italiani e stranieri e fra reti televisive italiane» da parte dei "grillini". «Negandosi al confronto con la stampa e consentendo l'accesso al backstage e al palco solo a pochi cronisti scelti, M5S e il suo leader Beppe Grillo rifiutano le più elementari logiche democratiche e di trasparenza».

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