Il Governo dice no alla proroga del termine del 1° marzo per la sottoscrizione dell'atto aggiuntivo per il Ponte sullo Stretto fra la concessionaria Stretto di Messina Spa e il general contarctor Eurolink, guidato da Impregilo. Le due società saranno quindi obbligate a sottoscrivere l'intesa prevista dall'articolo 34-decies del decreto legge 179/2012 se vogliono evitare la caducazione automatica della concessione e di tutti gli atti e contratti sottostanti. L'intesa è volta a riesaminare le condizioni di sostenibilità del piano economico-finanziario e a verificare se ci siano le condizioni per un finanziamento nel mercato.

È previsto anche un congelamento del contratto per circa due anni del progetto, con la possibilità che il Cipe rigetti il progetto senza che sia dovuto nulla al general contractor se non il «riconoscimento di un indennizzo costituito dal pagamento delle prestazioni progettuali contrattualmente previste e direttamente eseguite e dal pagamento di una ulteriore somma pari al 10% dell'importo predetto».

Al tempo stesso il Cipe potrà approvare parti del progetto «dotate di autonoma funzionalità» alla cui realizzazione si potrà precedere per stralci. L'ipotesi che era stata fatta è che si potesse procedere in questo modo alla realizzazione di opere locali per 250-300 milioni. Questi lavori potranno essere anche funzionali all'esigenza dell'attuale domanda di trasporto. L'ipotesi di una proroga del 1° marzo si era posta per consentire un allungamento dei tempi di trattativa fra Stretto e Eurolink, ma il ministero dell'Economia si è sempre opposto a questa ipotesi. Ieri il Consiglio dei ministri ha fatto il punto sulla situazione e ha deciso che andrà rispettato il termine già previsto. Un auspicio in questo senso era stato espresso anche ieri dalle principali associazioni ambientali.

Cosa prevede la norma

25 febbraio 2013