Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 07 marzo 2013 alle ore 11:54.

My24

«Ristabilita la verità»: la soddisfazione di Fassino
«Una sentenza che ristabilisce verità e giustizia e conferma come intorno a un'espressione ironica («Allora, abbiamo una banca?», ndr) sia stata costruita consapevolmente, per anni, una campagna di denigrazione e delegittimazione politica»: così Fassino ha accolto la sentenza. Al sindaco torinese è stato riconosciuto un risarcimento di 80mila euro. «Noi avevamo chiesto un milione di euro - ha spiegato
l'avvocato e professore Carlo Federico Grosso, legale di Fassino - per dare un messaggio forte e per il danno morale rilevante, ma la sentenza è in linea con processi di questo tipo».

Il Popolo della libertà: «Si vuole eliminare Berlusconi per via giudiziaria»
La reazione del Pdl di fronte alla nuova condanna per Berlusconi è tempestiva e dai toni molto forti. Il primo a commentare è, con toni insolitamente incendiari, Sandro Bondi: «Aspettiamoci una ribellione verso questo modo di amministrare la giustizia» dice l'ex ministro del Governo Berlusconi. Molto netto il giudizio di Angelino Alfano, segreario del partito: È sempre più chiaro che vi è un tentativo di eliminazione di Silvio Berlusconi per via giudiziaria, essendo fallito quello per via elettorale e democratica. Il Pdl reagirà cn tutta la forza di cui dispone per difendere la democrazia italiana».

La manifestazione del Pdl: il 23 a piazza del Popolo
Quasi in contemporanea con la lettura della sentenza il Pdl ha ufficializzato la manifestazione del 23 marzo. Nata inizialmente come un'iniziativa contro i giudici politicizzati ha finito per avere un programma più articolato: «Per un Paese che vuole tornare a crescere, contro l'oppressione fiscale e contro ogni intimidazione giudiziaria». Il luogo prescelto era piazza San Giovanni (dove Beppe Grillo ha tenuto il suo comizio finale in campagna elettorale) ma, come informa una nota del partito, non è stata concessa l'autorizzazione: per questo la manifestazione si terrà a piazza del Popolo.

La registrazione e l'ascolto ad Arcore alla vigilia di Natale del 2005
L'intercettazione in cui l'allora segretario dei Ds chiedeva a Consorte, all'epoca numero uno di Unipol, «allora, abbiamo una banca?», ancora coperta dal segreto istruttorio, era stata copiata su una pen drive e portata a Berlusconi ad Arcore alla vigilia di Natale del 2005 da due imprenditori, uno dei quali titolare della società che faceva le intercettazioni telefoniche per la procura di Milano. Il 31 dicembre venne pubblicata sul "Giornale", quotidiano di famiglia.

La ricusazione e il rischio prescrizione
Il legale dell'ex premier, Longo, ha spiegato che se in Cassazione venisse accolta la ricusazione nei confronti del giudice Maria Teresa Guadagnino - uno dei componenti del collegio e che è stato anche giudice nel processo di primo grado sul caso Mediaset - la sentenza potrebbe essere annullata. L'istanza di ricusazione era già stata 'bocciatà dalla Corte d'Appello di Milano e la difesa di Berlusconi ha quindi fatto ricorso in Cassazione.
Sul processo pende però la "tagliola" della prescrizione: i termini per l'accusa di concorso in rivelazione di segreto d'ufficio scadranno in estate, tra luglio e agosto. Per il Cavaliere sarà (quasi certamente) impossibile arrivare ad una sentenza definitiva.

Processo Ruby, legittimo impedimento per Berlusconi
Intanto Silvio Berlusconi, attraverso i suoi legali Piero Longo e Niccolò Ghedini, ha presentato un'istanza di legittimo impedimento per l'udienza di domani del processo Ruby, nella quale è prevista la richiesta di condanna da parte dei pm di Milano. Lo ha comunicato uno dei legali del Cavaliere, l'avvocato Piero Longo. La richiesta di impedimento riguarda alcuni impegni dell'ex premier, tra cui un incontro con il presidente del Consiglio Mario Monti e l'ufficio di presidenza del Pdl convocato per domani.

Shopping24

Dai nostri archivi