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Questo articolo è stato pubblicato il 15 marzo 2013 alle ore 06:36.

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In una lettera consegnata al presidente del Consiglio Ue Van Rompuy e altri colleghi Monti ha spiegato che «l'Italia dovrebbe poter utilizzare ogni possibile ulteriore margine previsto dal patto di stabilità per attuare immediatamente un piano di sostegno alla creazione di posti di lavoro stabili e di migliore qualità, alleggerendo il cuneo fiscale sui nuovi contratti di lavoro a tempo indeterminato, favorendo l'apprendistato dei giovani e rafforzando i servizi per l'infanzia».
«Per quei paesi che si trovano nella parte preventiva del Patto di Stabilità e di Crescita, dopo aver corretto il disavanzo eccessivo di bilancio - ha scritto Monti ai suoi colleghi - il progresso verso l'obiettivo a medio termine (del rapporto deficit/Pil all'1%) dovrebbe essere valutato tenendo in considerazione l'impatto sulla crescita di investimenti produttivi e sociali, in linea con le priorità concordate in sede Ue». Adeguata considerazione dovrebbe essere assegnata anche alla nozione di «fattore rilevante» contenuta nel "Six Pack", per valutare la sostenibilità delle finanze pubbliche». Alla fine della riunione il solito linguaggio ambiguo dei comunicati del Consiglio avrebbe soddisfatto il premier italiano, date anche per scontate le forti resistenze tedesche ad ammorbidire in qualunque modo il rigore fiscale soprattutto da qui alle prossime elezioni di settembre. L'Italia ha ottenuto che nelle conclusioni del Consiglio sia prevista la possibilità di «deviare dal pareggio di bilancio per fare investimenti produttivi», ha spiegato Moavero Milanesi. Secondo Monti i 14 mesi al Governo non sono comunque trascorsi invano: «Anche in futuro - ha spiegato il premier uscente - saremo ascoltati perché l'Italia ha dimostrato nei fatti una straordinaria fiducia nell'Europa».
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LE COORDINATE
La bocciatura di Strasburgo
La plenaria del Parlamento Ue ha deciso due giorni fa di «respingere» l'accordo sul "Quadro finanziario pluriennale 2014-2020" trovato dai leader nel vertice-maratona di febbraio, quando Cameron e Merkel più i rigoristi avevano imposto tagli da 100 miliardi sforbiciando le spese sugli investimenti innovativi e privilegiando le tradizionali risorse per i fondi di coesione e la politica agricola
La richiesta sul deficit
Gli eurodeputati italiani sostengono il premier uscente Mario Monti per il riconoscimento della sua vecchia idea della "golden rule" (investimenti produttivi fuori dal computo del deficit pubblico ai fini del Patto di Stabilità e delle sue sanzioni) visto che l'Italia con un deficit/Pil sotto il 3% in primavere potrebbe uscire dalla procedura d'infrazione prevista dai Trattati
Pagamento dei debiti Pa
Componenti della delegazione italiana del Ppe hanno insistito con Monti affinché dallo scorporo dal Patto di stabilità delle spese finalizzate a realizzare investimenti si aggiungano anche i rimborsi dei debiti delle pubbliche amministrazioni nei confronti dei fornitori: «I provvedimenti già varati per ridurre i debiti pubblici, contenendo la spesa, non bastano per uscire dalla crisi»
SPIEGEL ONLINE
Grillo «pericolo europeo»
«Grillo è l'uomo più pericoloso d'Europa». Questo il titolo con cui l'edizione on line di «Der Spiegel» pubblica un fondo del suo columnist Jan Fleischhauerdd. Il leader del M5S viene «visto anche in Germania come una speranza, ma il suo antiparlamentarismo è antidemocratico»

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