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Questo articolo è stato pubblicato il 20 marzo 2013 alle ore 07:04.

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L'ultimo allarme in materia lo ha lanciato Assobiomedica, con l'aggiornamento dei tempi di pagamento al 31 gennaio: il 60% dei crediti riguarda Regioni con tempi di pagamento superiori a 200 giorni; ma si aspetta oltre 900 giorni in Molise e Calabria. Inoltre il 76% dei crediti si concentra nelle Regioni sottoposte a Piani di rientro, protette anche nel 2013 dall'impignorabilità.
«Le imprese sono soffocate dal credit crunch – denuncia il presidente di Assobiomedica, Stefano Rimondi – speriamo che il nuovo Governo risponda al più presto dando ossigeno alle imprese». «Finora abbiamo avuto tante parole ma pochi fatti – conferma Massimo Scaccabarozzi, presidente Farmindustria –. Le aziende però hanno bisogno di liquidità per far ripartire l'economia. I soldi per pagarle vanno trovati».
L'information technology
«Abbiamo fatto una recente survey fra i nostri associati. Ebbene, il ritardo medio si attesta sui 240 giorni». Otto mesi di ritardo sono un dato incontrovertibile per Stefano Parisi, che da presidente di Confindustria Digitale, l'associazione delle aziende italiane dell'Ict, parla di situazione ormai insostenibile per l'Ict italiano. Un settore sul quale i ritardi di pagamenti da parte della Pa pesano come un macigno, «visto che molte delle imprese creditrici sono piccole e devono gran parte del loro business proprio alla pubblica amministrazione».
Per molte di queste aziende – soprattutto quelle fornitrici di sistemi – incassare il dovuto diventa una questione di vita o di morte». In ballo, secondo le stime, ci sarebbero 3 miliardi di euro incagliati. «Come dimostrano i dati Assinform (si veda altro articolo a pagina 37) il settore è in questo momento in sofferenza. Si stanno perdendo ricavi e manodopera», dice Parisi per il quale però non è solo la situazione di difficoltà a dover spingere la Pa a un comportamento più fair. «Con l'Agenda digitale – spiega – si impone un nuovo e rinnovato rapporto fra Pa e imprese. E questo rapporto non può non basarsi sulla corretta gestione dei pagamenti». Del resto, in gioco c'è una cosa importantissima, che è «la modernizzazione del Paese. E se l'amministrazione pubblica dovrà investire, non può non considerare che le aziende che servono ai suoi investimenti non possono rimanere a lungo in questo stato di mancati pagamenti».
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I CREDITI INCAGLIATI
19 miliardi
Edilizia e costruzioni
Il settore vanta la maglia nera di comparto peggio pagato d'Italia. Lo stock dei crediti vantati delle imprese nei confronti delle Pa ha raggiunto quota 19 miliardi. In media le imprese edili aspettano circa otto mesi per ottenere il pagamento dei lavori eseguiti
40 miliardi
Sanità
È il totale dei debiti del Ssn verso i fornitori, che vantano, tra l'altro, un arretrato di 34 miliardi per servizi tra cui figurano gli appalti per mense e lavanderie, con tempi di pagamento che arrivano a 220 giorni in media
3 miliardi
Ict
È il totale delle somme incagliate nel settore. Il ritardo medio nei pagamenti si attesta sui 240 giorni

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