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Questo articolo è stato pubblicato il 21 marzo 2013 alle ore 07:06.

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Ore 19,20. Bersani: ci affidiamo al presidente della Repubblica
Il segretario del Pd, al termine del colloquio con Napolitano, ha detto: «ci affidiamo al presidente della Repubblica». Il Pd ha consegnato le sue "riflessioni" per il futuro del Paese al capo dello Stato, «ci affidiamo alla sua valutazione, alla sua saggezza, perchè in un percorso certamente non semplice possa trovare per il paese una soluzione», ha detto il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, al termine del colloquio avuto con il presidente Napolitano nell'ambito delle consultazioni per la formazione del governo.

Ore 19,18. Bersani: serve un governo di cambiamento
«Dal paese viene un'esigenza di governo e di cambiamento. Questi due termini sono inscindibili». È il messaggio che Bersani consegna a Napolitano, nell'incontro per le consultazioni al quirinale, durato oltre un'ora. «Noi partito democratico, la prima forza di questo paese, che ha di gran lunga la maggior responsabilità parlamentare, ci mettiamo al servizio di questa esigenza». In Italia «ci si aspetta una attenzione immediata ai temi sociali più acuti, una iniziativa forte e decisa sulla moralizzazione della vita politica».

Ore 17,52. Bersani arriva al Quirinale
Il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, é giunto al Quirinale per le consultazioni con il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. La delegazione del Pd, guidata dal
segretario Pier Luigi Bersani e composta dai capigruppo alla Camera Roberto Speranza e al Senato Luigi Zanda, è giunta al Quirinale per le consultazioni per la formazione del nuovo governo
.

Ore 17,36. Crimi: ho chiamato il Colle e ho chiesto scusa
«Non era mia intenzione offendere il presidente e ho già chiamato il Quirinale per chiarire onde evitare che si danneggi l'immagine del movimento per una mia frase estrapolata dal contesto». Lo ha scritto Vito Crimi, capogruppo al Senato del M5s, su Facebook. «Ricordo- aggiunge- che le nostre riunioni si svolgono in diretta streaming e nel corso di esse si parla liberamente, senza discorsi preparati e preconfezionati o artefatti e può capitare di dire qualcosa che risulti infelice come esposizione... Questa
é comunque trasparenza, come la si voglia mettere. Le mie scuse al presidente qualora abbia inteso le mie parole come offensive... E spero che i giornali trovino cose più importanti di cui parlare che vivisezionare ogni nostra parola». Crimi scrive anche: «sto ricevendo tante segnalazioni in merito al fatto che avrei offeso il capo dello Stato per una
mia frase estrapolata dalla diretta streaming di una riunione in cui raccontavo esito dei colloqui. Ho ribadito più volte che si sono svolti cordialmente e che il presidente é stato attento a quanto da noi enunciato e ho fatto riferimento a quanto detto dallo stesso Beppe amichevolmente direttamente al presidente, che dopo averlo conosciuto non utilizzerà più appellativo di Morfeo».

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