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Questo articolo è stato pubblicato il 22 marzo 2013 alle ore 22:02.

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Nel merito, Grillo ricorda che «in rete Pacifici potrà trovare tutte le iniziative dei quattro Comuni amministrati dal M5S per il Giorno della Memoria, e anche da parte del M5S stesso con l'iniziativa "Mi ricordo di te" lanciata dal M5S Milano. Queste le iniziative a 5 Stelle per il Giorno della Memoria. Sempre in rete potrà trovare una raccolta di sei anni di articoli su questo blog contro il fascismo, a favore della Resistenza e della Costituzione e in memoria del popolo ebraico con interventi di personalità della cultura ebraica come Moni Ovadia».

Riguardo al ruolo dei partiti, «Pacifici può approfondire il discorso legato alla democrazia diretta: uno spunto viene proprio dal pensiero della filosofa ebrea perseguitata dal nazismo Simone Weil con il suo "Manifesto per la soppressione dei partiti politici" e da Adriano Olivetti, altro amico del popolo ebraico e profondo democratico».

Gli ebrei italiani con Pacifici
Non sarà ancora una situazione da "emergenza", ma certo i fenomeni - e soprattutto i dubbi sulla democraticità della galassia che ruota intorno a Grillo - denunciati dal presidente della Comunità ebraica romana Riccardo Pacifici al quotidiano Haaretz ci sono tutti.
«Anche io - spiega Sergio Della Pergola, uno dei più famosi demografi israeliani - considero Grillo un fenomeno molto pericoloso e lo sostengo da tempo, così come è vero che c'è un forte aumento di razzismo e antisemitismo in tutta Europa».

A questo proposito ha citato una inchiesta ancora inedita, curata dall'Agenzia per i diritti fondamentali di Vienna dell'Ue, secondo la quale il 20% degli ebrei europei interrogati ha espresso la possibilità di emigrare di fronte al "disagio" odierno, che deriva anche dall'insicurezza economica generale.
«E questo disagio - ha aggiunto Della Pergola - c'è ed è reale, vista la crisi. Del resto, i 200 ebrei italiani emigrati in Israele nel 2012 rappresentano la più alta cifra degli ultimi 40 anni anche in proporzione ad altri paesi occidentali».

Per Vito Anav, presidente dell"Irgun Olei Italia", l'associazione degli emigrati ebrei dall'Italia, «Pacifici ha detto che la situazione è tale da richiedere un monitoraggio continuo e una grande attenzione. E questo va benissimo». «Sicuramente - ha proseguito - con il partito di Grillo c'è una situazione grave visto, che insieme a tante brave persone, ci sono tanti estremisti, di destra e sinistra. E gli estremismi non hanno mai fatto bene agli ebrei».
Per la giornalista Manuela Dviri «il fenomeno Grillo è inquietante e ancora di più lo sono le sue affermazioni. Le dichiarazioni che leggo sul suo blog nei confronti degli ebrei e di Israele sono pericolose». «Il suo linguaggio mi fa paura ma molto più paura come italiana che teme - ha aggiunto - per il futuro del suo paese che come ebrea o israeliana».
Beniamino Lazar, presidente dei Comites (associazione degli italiani in Israele) si è detto non «stupito dalla intervista di Pacifici"» ma gli ebrei in Italia certamente «non si trovano nella stessa situazione di quella degli ebrei francesi o belgi. Certamente Pacifici conosce la realtà nazionale meglio di me, ma non mi sembra che siamo all'emergenza». «E in ogni caso - ha spiegato - la situazione di incertezza e di disagio non vale non solo per gli ebrei ma per tutti gli italiani in genere, così come gli effetti del risultato elettorale». Grillo, però, è «sicuramente un punto interrogativo. Forse viene identificato per alcune sue espressione antiebraiche e antisraeliane e molto probabilmente è così. Tuttavia è veramente un unto interrogativo».

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