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Questo articolo è stato pubblicato il 13 aprile 2013 alle ore 10:51.

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Nella foto il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi al convegno "Un'Italia industriale in un'Europa più forte" all' Oval Lingotto di Torino (Imagoeconomica)Nella foto il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi al convegno "Un'Italia industriale in un'Europa più forte" all' Oval Lingotto di Torino (Imagoeconomica)

12,30 - Le banche possono fare di più. Di nuovo Cucchiani: «le banche, pur in presenza di vincoli esterni pesanti e spesso ragionevoli, possono fare di più e meglio. A volte, è vero, manca il credito anche a imprese meritevoli: noi dobbiamo cambiare approccio, guardando a tutta la filiera e non solo alla singola impresa».

12,20 - Più bond, meno credito. Cucchiani: «Le imprese sono troppo dipendenti dal credito bancario, devono finanziarsi più con i corporate bond e meno con i soliti finanziamenti».

12,25 - Tassazione e redistribuzione. Spostare tassazione su rendite e sull'evasione bisogna andare a un salto di qualità. Ma abbiamo bisogno urgente, aggiunge Camusso, delle risorse per gli ammortizzatori sociali. Il paese aumenta la competitivita se riprende l'innovazione e qualifica i servizi pubblici.

12,15 - Chiudiamo prima la stagione delle divisioni. Chiudiamo la stagione delle divisioni e rimettiamo mano alla questione della rappresentanza, dice Camusso. Poi bisogna passare alle priorità, i due nodi, lavoro e fisco, che richiamano il tema della redistribuzione. Il carico fiscale a carico di lavoratori e pensionati aumenterà con le prossime scadenze. L'irap pagata sui lavoratori è una ingiustizia.

12,10 - La Cgil e il Patto dei produttori. «L'avvitamento dell'economia è tale che è in corso una valanga, il processo non è governato». Lo sottolinea Susanna Camusso, segretario generale della Cgil. «Il paese si sta impoverendo, la strada del fare i compiti a casa in Europa ci ha portato a questo punto. La Cgil è affascinata dal tema del patto dei produttori, ma non facciamoci illusioni. Parliamo di cose concrete. Valutare a che punto siamo e le ferite che il sistema industriale ha».

12.00 - Gli esempi da seguire. Enrico Cucchiani (ceo Intesa): «Dobbiamo crescere ma stiamo attenti, perché così come la meta, è importante la strada che scegliamo».

11.50 - Il nodo del credito. Stefano Micossi (Assonime): «Il sistema bancario sta soffrendo non per operazioni spericolate, ma perché l'economia va male. E il problema non riguarda le grandi banche, ma chi viene subito dopo. Abbiamo bisogno di ampio credito a basso costo».

11.50 - Una scossa al Paese. «Il sistema che sta intorno alle fabbriche è a soqquadro», dice Bonanni. «Le tasse sul lavoro vanno dimezzate, e va data rilevanza penale alla evasione. Cosi si aumenta il gettito. Spero su questo ci si metta d'accordo e confido che daremo una scossa al Paese».

11,40 - Il paese sta soffrendo. «La rappresentanza politica è in difficoltà», dice Raffaele Bonanni. «Spero non entri in crisi la rappresentanza sociale. Da anni sosteniamo che il peso della tassazione sul lavoro è eccessivo. Serve un'Italia nuova. Le parti sociali devono stare in campo a sostegno della parte migliore del Paese».

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