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Questo articolo è stato pubblicato il 17 maggio 2013 alle ore 10:31.

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Ero minorenne ma mentii
Mentì sulle proprie generalità ma non sulla sua età Ruby-Karima quando nel 2009 partecipò a un concorso di bellezza in Sicilia con Emilio Fede tra i giurati. A specificarlo è la stessa giovane marocchina durante la sua audizione resa in veste di testimone, nell'aula del cosiddetto processo 'Ruby bis' che si svolge a carico di Lele Mora, Nicole Minetti ed Emilio Fede. Nel 2009, ha raccontato la giovane in aula, «avevo 16 anni«, ma al momento di iscriversi al concorso di bellezza, «ho inventato un nome». Quanto al ruolo ricoperto da Emilio Fede, «era nella giuria», ha confermato Ruby specificando però di non aver avuto colloqui diretti e a quattr'occhi con l'allora direttore del Tg4. «Sul palco del concorso - ha detto ancora Ruby - ho avuto modo di parlare, ho detto di essere una persona diversa con un altro nome, inventato, ma comunque di 16 anni». Quando il presidente dei giudici, Anna Maria Gatto, le ha chiesto come abbia fatto una ragazza minorenne a iscriversi a un concorso di bellezza senza l'autorizzazione dei genitori, Ruby ha risposto: «In un modo o nell'altro mi sono intrufolata inventando un nome».

L'arrivo ad Arcore: una sorpresa pensavo di andare a una serata all'Hollywood
«Sono arrivata davanti alla villa ad Arcorecon emilio Fede e quando ero fuori dalla macchina mi è stato detto che era la villa del presidente del Consiglio, ero sorpresa, non mi sembrava vero, e lui si è presentato all'ingresso e io mi sono presentata con il nome di Ruby». La ragazza ha detto inoltre che quella sera aveva ricevuto una telefonata da Lele Mora e pensava di dover andare per una serata alla discoteca Hollywood. Al termine di quella serata in cui si recò a Villa San Martino, il 14 Febbraio 2010, "Silvio Berlusconi mi diede una busta con 2/3mila euro". Le buste che contenevano banconote da 500 euro le vennero date anche dopo altre serate passate nella villa 5-6-7 volte dal 14 febbraio ai primi di maggio). Durante quella prima notte ormai nota, raccontò una storia inventata, e cioè di essere figlia di una cantante brasiliana-egiziana e di essere "parente" di Mubarak. Alla cena parteciparono bellisssime ragazze e poi c'era Marysthelle Polanco che «era travestita da Boccassini, non sapevo chi fosse all'epoca, ora lo so. Aveva una toga e una parrucca rossa». C'erano anche Nicole Minetti che «era vestita da suora ma poi si è spogliata ed è rimasta in biancheria intima». Secondo Ruby le ragazze si avvicinavano in modo sensuale mentre facevano i loro balletti, «ma non ho mai visto contatti fisici». L'ex premier, continua la ragazza marocchina durante la sua testimonianza, le chiese al telefono il giorno dopo se gradisse il suo aiuto e la invitò nuovamente nella sua villa il week end successivo. «La seconda volta che sono stata a casa del presidente sono rimasta a dormire lì. Eravamo 4-5 ragazze. Ho dormito da sola, la stanza non l'ho divisa con nessuno». La giovane ha spiegato di aver ricevuto questo aiuto consistente da Berlusconi (30mila euro consegnati dal rag. Spinelli nell'aprile del 2010) per aprire un centro estetico, definito "il mio sogno", perchè così avrebbe potuto avere una sua autonomia economica.

Mora: non sapevamo fosse minorenne
«Nessuno sapeva che Ruby era minorenne, nemmeno io. Lei ha detto che aveva 24 anni ed é esibito agli atti». Lo ha dichiarato oggi in aula Lele Mora in relazione a Karima El Mahroug, detta Ruby. L'ex agente di spettacolo ha voluto così contravvenire a quanto sostenuto dal procuratore aggiunto di Milano Ilda Boccassini nella requisitoria sull'ex premier, per il quale ha chiesto una condanna a sei anni di reclusione e l'interdizione perpetua dai pubblici uffici. Lele Mora è arrivato in tribunale a Milano per assistere alla testimonianza di Ruby nel processo in cui è imputato insieme a Nicole Minetti ed Emilio Fede.

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