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Questo articolo è stato pubblicato il 23 maggio 2013 alle ore 10:30.

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Al via questa mattina la tradizionale assemblea annuale di Confindustria, convocata presso la Sala Santa Cecilia dell'Auditorium Parco della Musica di Roma. Ad aprire l'assemblea, alla presenza tra gli altri del presidente del Consiglio Enrico Letta, la relazione del presidente Giorgio Squinzi Tra i temi sul tavolo, il futuro della rappresentanza e della governance dell'associazione degli industriali. Questi i passaggi salienti della giornata.

Ore 12,07. Confermato per il 2013 il bonus 55% interventi efficienza energetica
Altre misure confermate dal ministro dello Sviluppo economiche sono poi il bonus fiscale del 55% per gli interventi di efficienza energetica negli edifici che scadrà il 30 giugno ma che verrà prorogato per tutto il 2013. «Intendiamo - spiega all'assemblea di Confindustria - introdurre alcune rimodulazioni per ridurne il costo diretto sul bilancio dello Stato e intensificarne l'efficacia sulle tecnologie più avanzate, eliminando alcune sovrapposizioni con altre forme di incentivazione pubblica».

Ore 12,05. Zanonato: defiscalizzazzione per grandi opere da 500 a 50 mln
Nel suo intervento all'assemblea degli industriali, il neo ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato spiega alcune delle misure che il Governo Letta sta preparando per favorire la ripresa, come la riduzione della soglia per la defiscalizzazione delle grandi opere da 500 a 50 milioni. In programma anche intereventi sulle liberalizzazioni che «dovranno essere ampliati ad alcuni settori chiave, in modo da generare effetti positivi estesi all'intero sistema produttivo». Per il ministro «dovrà poi essere dato nuovo impulso all'attuazione delle norme di principio recentemente approvate dal Parlamento in materia di tutela della libertà di iniziativa economica e alle connesse sperimentazioni avviate in vari ambiti regionali, che prevedono forme di deregulation controllata».

Ore 11,54. Riforma Confindustria, Squinzi: nessuna imposizione dall'alto
Nel suo intervento, Squinzi ha rimarcato che il metodo per la riorganizzazione del sistema confindustraile non sara lesivo dell'autonomia delle sue componenti: non ci sarà «nessuna imposizione dall'alto, ma la costruzione di un modello organizzativo basato sul consenso, ascoltando coloro che vivono la quotidianità delle nostre associazioni». Un passaggio, questo, che ha fatto scattare un lungo applauso dalla platea degli imprenditori. «Quella di coinvolgere ed ascoltare tutti sul futuro di Confindustria - ha insistito Squinzi - è una mia scelta. Mai le esigenze e i desideri di singole imprese o specifici settori. La nostra azione deve essere a tutela di tutto il tessuto industriale e dei servizi ad esso integrati». Dunque, ha ribadito il presidente, Confindustria non è una casta, «potere forte o debole che sia, salotto più o meno buono. Noi siamo - ha concluso - la casa del capitalismo reale: quello produttivo e dell'innovazione».

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