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Questo articolo è stato pubblicato il 23 maggio 2013 alle ore 10:30.

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Ore 11,32. Far ripartire gli investimenti in infrastrutture
Altra priorità è quella di far ripartire «gli investimenti in infrastrutture, «aumentando le poste a questo destinate , incentivando gli enti locali alla realizzazione delle opere pubbliche, modificando assolutamente le regole del patto di stabilità interno». Non rinviabile anche il piano contro il dissesto idrogeologico e per la messa in sicurezza sismica: «Dagli anni ottanta subiamo danni da eventi calamitosi quantificabili in 3,5 miliardi di euro anno. Senza contare il tributo drammatico di vite spezzate».

Ore 11,30. Misure automatiche di detrazione per gli investimenti R&S
In un altro passaggio della sua relazione, Squinzi indica alcune delle cose da inserire nell'agenda per la ripresa, come il rilancio l rilancio degli investimenti, «soprattutto in ricerca e innovazione», per i quali «Servono misure automatiche di detrazione», e misure «per agevolare il rinnovamento tecnologico e ridurre i tempi di ammortamento».

Ore 11,21. «L'Italia ha bisogno di modernità nelle relazioni industriali»
Per Squinzi, «L'Italia ha bisogno di modernità anche nelle relazioni industrial». Tra gli esempi citati nella relazione del presidente, l'intesa con le parti sociali del 21 novembre 2012, «perché fissa con chiarezza due passaggi importanti per costruire un sistema nuovo : rappresentanza e valorizzazione della contrattazione aziendale per rafforzare la produttività. Abbiamo firmato accordi con i Sindacati per valorizzare la contrattazione aziendale. Siamo ad un passo, dopo sessant'anni, dal definire regole sulla rappresentanza».

Ore 11,18. Squinzi: prioritario ridurre il cuneo fiscale, tra i più alti dell'area Ocse
Altro punto dolente, ottolineato nella relazione del rpesidente è il cuneo fiscale, pari nel 2012 ad oltre il 53% del costo del lavoro, «tra i più elevati nell'area OCSE». Per Squinzi, questo «vuol dire che più della metà di quello che le imprese pagano ai lavoratori va nelle casse dello Stato. Bisogna ridurre questo cuneo, eliminando il costo del lavoro dalla base imponibile Irap e tagliando di almeno 11 punti gli oneri sociali che gravano sulle imprese manifatturiere».

Ore 11,15. Squinzi: occorre discontinuità, gli industriali faranno la loro parte
Squinzi ha poi ricordato il ruolo dell'industria nell'economia del paese: «Di manifatturiero vivono otto milioni di famiglie». Per far ripartire il settore industriale, occorre per il presidente puntare su «Domanda e competitività», le due leve su cui agire «per ritrovare la strada della crescita».Occorre «una netta discontinuità con le logiche di breve respiro che hanno ispirato molte delle politiche del passato». Da parte loro, le imprese faranno la loro parte, assicura Squinzi, per supportare l'azione del Governo con investimenti e occupazione».

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