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Questo articolo è stato pubblicato il 27 maggio 2013 alle ore 07:17.

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L'instabilità portata dalle macchine
Che i sistemi di high frequency trading destabilizzino i mercati è convinto tra gli altri Giuseppe Basile, ingegnere informatico con 10 anni di esperienza come consulente IT in mezza Europa e project manager presso Accenture. Basile (che è anche analista tecnico certificato Siat e trader) al recente ITF di Rimini ha dedicato una relazione proprio all'impatto degli HFT sulle dinamiche di Borsa. «Si tratta di posizioni acquisite e rimosse molto velocemente, spesso centinaia o migliaia di volte al giorno – spiega – con un alto numero di ordini cancellato in confronto ai trade eseguiti». Per scatenare i robot basta poco: cambiamenti nel volume o nella volatilitá, oppure news di mercato, o ancora ritardi nella distribuzione dei dati di riferimento (prezzi, volumi o altro). «Alcuni sistemi includono dei componenti di ascolto delle notizie che scremano i titoli delle news e agiscono su di esse, comprando o vendondo sulla base di dove i prezzi si trovano in relazione al valore "corretto" stimato», continua Basile. E le cose, in futuro, sono probabilmente destinate a peggiorare: «le prossime generazioni di programmi saranno adattativi, imparareranno dalle proprie esperienze - sottolinea - e sarà difficile cercare di predire o controllare le dinamiche di un mercato popolato da un mix di trader sistemici e umani».

La liquidità diventa fantasma
Circola peraltro il mito che almeno una virtù i sistemi di HFT ce l'abbiano, cioé quella di rendere i mercati più liquidi. Ma è appunto un mito, una leggenda che non trova conferma nell'esperienza operativa. Al contrario, spiega la Consob sulla scorta degli studi anglossassoni in materia, in condizioni di particolare turbolenza gli HFT possono
assorbire liquidità con effetti particolarmente destabilizzanti per i mercati. Nell'ambiente quella offerta dagli HFT è infatti chiamata ghost liquidity, per indicare una liquidità solo "apparente" poiché tende a scomparire in un batter d'occhio, spesso in condizioni di mercato particolarmente turbolente e quindi proprio nel momento in cui ce ne sarebbe più bisogno.

Anche in Europa i robot sono dappertutto
Particolarmente diffusi sui mercati d'oltreoceano, i sistemi di HFT sono ormai molto diffusi anche nel Vecchio Continente. Nei principali Paesi europei la quota di scambi riconducibili ai robot è cresciuta costantemente negli ultimi anni e attualmente oscilla tra circa il 10 e il 40%. Piazza Affari purtroppo non è un'eccezione. Secondo un report AFM relativo ai primi cinque mesi del 2010, un ordine su cinque che passa sul circuito di Borsa Italiana proviene da una macchina, non da un umano. Ma siamo solo all'inizio. E l'instabilità portata dai robot sui mercati potrebbe aumentare, spiega Basile, con flash crash ancora peggiori di quello del maggio 2010.

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