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Questo articolo è stato pubblicato il 27 maggio 2013 alle ore 11:39.

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Ore 18,44. De Vito (M5S): calo non vistoso. Gli altri avevano soldi e forza mediatica
«Non pensiamo sia corretto confrontare questo voto al dato nazionale, perché sono elezioni totalmente differenti». A dirlo Marcello De Vito, candidato sindaco del Movimento 5 stelle, che sottolinea: «non é un calo vistoso come abbiamo sentito dire. Certamente gli altri partiti hanno messo in campo una forza economica e mediatica nettamente diversa, noi abbiamo trovato pochissimo spazio sui giornali».

Ore 18,38. M5S: una batosta, Grillo cambi strategia
«Inutile girarci intorno, stiamo prendendo una batosta». Il commento della base 5 stelle si può riassumere in questo commento, il più votato sul blog di Grillo mentre i primi risultati delle amministrative evidenziano il flop di M5S. E c'é chi invoca un cambio di strategia: «Se Beppe non va in tv a gridare quello che propone il M5S e a rendere conto di quello che fanno i parlamentari 5 stelle, sarà sempre più dura» dice Kalda Major 'commentatore certificato'. E Carlo da Catania aggiunge: «O si cambia strategia e si va in TV a contrastare le menzogne oppure é finita!».

Ore 18,37. Quinta proiezione Rai/Piepoli: Marino al 41,4%
Alle elezioni amministrative del Comune di Roma, in base alla quinta proiezione dell'Istituto Piepoli per Rai con una copertura del 34.8%, è in testa il candidato sindaco del centrosinistra Ignazio Marino con il 41.4%. Il candidato del centrodestra Gianni Alemanno è al 30.3% mentre il candidato del M5S Marcello De Vito è al 12.8% e il candidato indipendente Alfio Marchini è al 9.7%.

Ore 18,29. Ironia su Twitter: M5S da tsunami a pozzanghera
Le proiezioni sui risultati delle amministrative scatenano i commenti su Twitter con gli hashtag #roma e #amministrative2013. «L'astensione é preoccupante ma significativa. Il sentimento prevalente nell'elettorato resta la nausea», cinguettano sul social media. C'é chi scrive che «l'affluenza é bassa a Roma perché la gente é delusa dal mancato sostegno a #rodotà (gomez)». Ironico, ma non troppo, chi fa notare che a «Roma c'erano più candidati che voti». Sulla stessa scia: «un romano su due non é andato alle urne. L'altro era candidato». Riferendosi al metro e venti della scheda elettorale qualcuno dice che «tutte le maxi-schede inutilizzate saranno donate agli ospedali come lenzuola di riserva». Più politica l'analisi che vede il M5S «perdere appeal e i romani delusi scelgono di non votare». Non si vota più, «nemmeno per protesta». E sul M5S c'è chi si toglie qualche sassolino dalle scarpe. «Guardo i risultati di Roma e un po' godo. Se Grillo arriva quarto dopo Arfio direi che si può parlare di crollo». C'è chi scrive che nella capitale Grillo passa «da tzunami a pozzanghera», perché «a Roma c'é il movimento 2 stelle e mezzo». C'é chi si chiede «che é 'sto rumore?? Ah sì, i grillini che rosicano...».

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