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Questo articolo è stato pubblicato il 29 maggio 2013 alle ore 20:30.
L'ultima modifica è del 29 maggio 2013 alle ore 10:30.

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Chiti: le Camere diano indirizzo al Comitato dei 40
«Il compito di elaborare le riforme costituzionali non può essere svolto dal Comitato dei 40, e non per sfiducia, perchè non sarebbe possibile neanche con 40 Leonardo Da Vinci. La Camera e il Senato devono dare un loro indirizzo sull'ordinamento costituzionale, o sarà un fallimento. Si rischia di dare alla bicamerale una delega troppo ampia», ha detto il senatore del Pd Vannino Chiti, nel corso della discussione delle mozioni sulle riforme costituzionali in Senato. Sulla legge elettorale Chiti ha ribadito che «quando il Parlamento avrà deciso la forma di governo, la legge elettorale potrà procedere con tempi più rapidi in quanto legge ordinaria, e non ci sarebbe bisogno di dividersi su una legge provvisoria. Manutenzioni del Porcellum per me sarebbero inaccettabili».

Cicchitto: Renzi punta a liquidare il governo Letta
«È sempre più chiaro, anche alla luce della mozione Giachetti sulla legge elettorale e del suo appello ai Grillini, che Renzi punta a liquidare nei tempi più rapidi possibili il governo Letta per andare quanto prima alle elezioni. È indispensabile che il Pd chiarisca la sua situazione interna e anche che finiscano una serie di forzature e di provocazioni alle quali finora il Pdl non ha reagito per senso di responsabilità», ha sottolineato Fabrizio Cicchitto (Pdl).

Schifani avverte Letta
Renato Schifani, presidente dei senatori del Pdl ha detto che «la legge elettorale deve seguire il processo di riforma costituzionale» e ha bocciato il Mattarellum («anche con quella legge non esisteva l'elezione ma la nomina di candidati»), lanciando un avvertimento a Letta: «vi é un vincolo di maggioranza e di coalizione e ci dobbiamo attenere tutti a quel vincolo, ne va della serenità del suo esecutivo e del lavoro della nostra maggioranza». Lorenzo Dellai, capogruppo di Scelta civica, ha detto che la mozione Giachetti, «è un problema per una coalizione che ha deciso di lavorare assieme al tema delle riforme».

Calderoli: Letta ha il fattore C, forse ce la facciamo
«L'esito delle elezioni di domenica conferma che il premier Letta gode del famoso 'fattore c'. È importante. Speriamo sia di buon auspicio anche per il buon esito delle riforme costituzionali. Forse stavolta ce la faremo», ha detto il senatore della Lega Nord e primo firmatario della mozione del Carroccio, Roberto Calderoli, intervenendo in Aula all'avvio del dibattito sulle mozioni per le riforme costituzionali. La Lega, ha detto Calderoli, dà credito al processo riformatore che si apre oggi, ma avverte: se il percors o non procederà speditamente e nella giusta direzione, il Carroccio passerà a una «opposizione durissima».

Crimi: necessaria una clausola di salvaguardia
Vito Crimi, capogruppo del M5S al Senato, ha sottolineato che «è necessaria una clausola di salvaguardia, una modifica immediata per evitare che si voti con il Porcellum e che ne risolva le criticità maggiori come l'introduzione delle preferenze, l'equiparazione del calcolo di premio di maggioranza tra Camera e Senato e l'introduzione di una soglia minima piuttosto consistente».

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