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Questo articolo è stato pubblicato il 31 maggio 2013 alle ore 19:15.
L'ultima modifica è del 31 maggio 2013 alle ore 10:05.

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Le ragazze erano assatanate di soldi
«Le ragazze che si sarebbero prostituite durante le serate ad Arcore erano «assatanate di soldi». Così le ha definite Sangermano che ha aggiunto che «Mora e Fede avevano la consapevolezza che chi sarà disponibile a prostituirsi verrà retribuito e questo ne dimostara «l'intraneità al sistema prostitutivo». Emilio Fede e Lele Mora avrebbero ottenuto anche "vantaggi economici in danno, e sottolineo in danno, di Berlusconi". Il riferimento è a un prestito milionario erogato dall'ex premier a Mora, attraverso "la sottile persuasione di Fede». Il pm ha sottolineato la «valenza pressoria nei confronti di Berlusconi" che i due imputati potevano avere, anche perché «conoscevano tutti i segreti» delle serate di Arcore.

Ruby diceva bugie per tornaconto economico
Il pm Antonio Sangermano nel corso della sua requisitoria si é soffermato anche sulle ritrattazioni di Ruby : «Ruby ha mescolato verità e menzogna per trarne un vantaggio economico. Ha sempre negato talune circostanze, sempre affermato altre, e si é contraddetta su altre».

Qui non si esprimono giudizi Berlusconi, sarà la storia a farlo: solo prove
«Ad altre sedi democratiche spettano i giudizi su Silvio Berlusconi, la vicenda di quest' uomo la giudicheranno le urne e la storia, qua si tratteranno i profili comportamentali in relazione alla valenza probatoria in questo processo». E' un'altra delle frasi del pm durante la requisitoria in corso a Milano.

I pm si difendono: non siamo spioni
Questo processo «è stato dipinto come una farsa e una maxi intrusione nella vita di una persona e i magistrati sono stati dipinti come accaniti spioni», ma «noi abbiamo adempiuto con onore al nostro dovere istituzionale». Lo ha sottolineato il pm di Milano Antonio Sangermano all'inizio della requisitoria ribadendo che gli inquirenti hanno indagato «per dovere istituzionale e basandosi sulle prove».
Ha poi aggiunto: «Abbiamo ricevuto una macroscopica notizia di reato, riguardante una ragazza minorenne che girava per le strade di Milano con pacchi di denaro, che frequentava alberghi di lusso, che viveva con una prostituta e andava a casa di un uomo ricco e potente da cui diceva di ricevere denaro dopo essere fuggita da una comunità ...e abbiamo fatto il nostro dovere di indagare».

«La legge Merlin è la madre di questo processo»
Il pm ha spiegato che la legge Merlin a «distanza di 55 anni resiste intatta e ha mediato tra la libertà individuale di disporre del proprio corpo e il divieto assoluto di vendere la propria sessualità. L'interposizione di un terzo che istighi e sfrutti l'altrui sessualità non è lecita».

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