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Questo articolo è stato pubblicato il 05 giugno 2013 alle ore 07:03.

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Per primi, a introdurre l'alta velocità nel più grande Paese del mondo, ci avevano pensato i sovietici negli anni 70. Poi venne Vladimir Putin, e la promessa di collegare le principali città del Paese in tempo per i Mondiali di calcio del 2018. «In gioco - disse il presidente russo - c'è lo sviluppo di intere infrastrutture nella parte europea del Paese». Ma fino a poco tempo fa era apparso possibile che il sogno delle Ferrovie russe dovesse restare nel cassetto: concentrato sull'organizzazione delle più imminenti Olimpiadi invernali a Soci, il budget federale non sembrava riuscire a far fronte anche alla modernizzazione della rete ferroviaria, a cui avrebbe dovuto contribuire per più del 70%.

L'idea, però, non è tramontata. Il 28 maggio scorso, a Soci, Putin ha presieduto a un vertice sulle prospettive dell'alta velocità, deciso a non rimanere indietro rispetto a Paesi come la Francia, il Giappone, la Cina. Il 4 giugno Vladimir Yakunin, il potente amministratore delegato delle Ferrovie russe (Rzd), ha annunciato un piano di investimenti colossale, 5.000 miliardi di rubli pari a 120 miliardi di euro. A cui già guardano con interesse nomi come la francese Alstom e Siemens: i treni Sapsan prodotti dalla compagnia tedesca, che martedì ha annunciato nuovi imvestimenti in Russia per un miliardo di euro, già viaggiano nelle due linee veloci tra Mosca e Pietroburgo e tra la capitale e Nizhnij Novgorod, sul Volga, la sovietica Gorkij. «Costruire collegamenti ad alta velocità - ha detto Yakunin da Soci - è la direzione più nuova che prenderà lo sviluppo della nostra economia». Da sempre, lo sviluppo delle infrastrutture è uno dei grossi ostacoli alla modernizzazione della Russia, schiacciata dalle sue dimensioni, da burocrazia e corruzione.

Al piano di rilancio del sistema ferroviario russo partecipa anche l'Italia, che con Grandi Stazioni - società del gruppo Ferrovie dello Stato - ha raggiunto a Soci un accordo di collaborazione con le Ferrovie russe per sostenere la progettazione e lo sviluppo commerciale delle stazioni ferroviarie in Russia. I Mondiali di calcio, come i Giochi invernali di Soci, sono la grande ambizione di Putin, ansioso di mostrare al mondo la strada che la Russia ha saputo percorrere. Anche se il programma sarà ridimensionato rispetto ai piani originari - che prevedevano collegamenti fra 13 città distanti tra loro fino a 2.500 km - Yakunin ha parlato di nuove linee tra Mosca e Pietroburgo, Soci e Kazan, la capitale del Tatarstan, con un'estensione fino a Ekaterinburg negli Urali, al confine tra Europa e Asia.

Obbedienti alle indicazioni, le Ferrovie russe intendono arrivare almeno a Kazan prima del fischio di inizio dei Mondiali: «Cinquemila miliardi di rubli - ha spiegato all'agenzia Bloomberg Andrej Rozhkov, analista di Ifc Metropol - è una cifra astronomica per le Ferrovie russe: né la compagnia né il Governo hanno tanto denaro per questo». Difficilmente, spiega l'analista, il progetto verrà realizzato interamente, ma l'alta velocità tra Mosca e Kazan - una distanza di 800 km - ci sarà. Yakunin se ne è detto convinto, malgrado il progetto richieda anche investimenti per rifare linee con rotaie che permettano ai treni di viaggiare fino a 400 km orari, riducendo il viaggio dalle 11 ore e mezza di oggi a tre ore e mezza. Come ha chiesto il presidente.

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