Le risposte degli esperti per l'acconto Imu 2013

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Gli spazi incolti sono esenti dall'Imu
I terreni incolti a destinazione agricola o comunque non edificabili, ubicati in zone montane e collinari, sono esenti dal l'imposta? In caso affermativo, i Comuni possono tassarli?
R. La norma che prevede l'esclusione da Imu dei terreni montani e di collina identificati dalla circolare n. 9/1993 è una agevolazione a regime che riguarda tutto il territorio nazionale, già prevista per l'Ici, e non può essere derogata dagli enti locali. I terreni incolti appartengono alla categoria dei terreni agricoli e quindi sono inderogabilmente esenti da Imu.

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Edificabilità: basta l'adozione del piano
Sono proprietario di un terreno agricolo. Il consiglio comunale, il 19 dicembre 2012 ha adottato una variante al Prg vigente, riguardante la realizzazione di un nuovo comparto urbanistico (piano urbanistico attuativo di iniziativa privata). Per il 2013 devo pagare l'Imu considerandola area edificabile?
R. Dal 1° gennaio 2013 il terreno deve essere considerato edificabile,
perché a questo fine è sufficiente che sia inserito in uno strumento urbanistico generale semplicemente adottato, ancorché non approvato dalla Regione.
La base imponibile ai fini Imu è il valore di mercato al1° gennaio 2013. Solitamente, i Comuni adottano una delibera dove indicano dei valori di indirizzo non vincolanti.

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Rileva la destinazione urbanistica dell'area
Nel caso di un soggetto passivo Imu catastalmente intestatario di un terreno identificato come «ente urbano», con reddito dominicale e agrario pari a zero, con la partita fosse che riporta la dicitura «area di enti urbani e promiscui», l'Imu andrebbe applicata o no?
R. La definizione catastale del terreno non è di buon auspicio per invocare la sospensione del pagamento. Tuttavia, bisogna controllare la destinazione urbanistica all'interno del piano regolatore generale (Prg): se l'area è edificabile, l'acconto dell'imposta è dovuto entro il 17 giugno.

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Casa rurale: serve il terreno per lo stop
Sono comproprietario al 50% di una casa rurale accatastata in categoria catastale A/4. L'altro proprietario è mio fratello, coltivatore diretto, che ha lì la residenza. Nel 2012 l'abitazione – in precedenza iscritta tra i terreni – è stata accatastata per la prima volta e ho pagato l'Imu come seconda casa sul mio 50 per cento. Quest'anno posso beneficiare della sospensione?
R. Se l'abitazione è rurale, tutti i proprietari sono dispensati dal pagamento della prima rata dell'Imu 2013. Questo accade però se il richiedente ha ottenuto il riconoscimento catastale della ruralità ed è anche comproprietario del terreno a cui la abitazione è asservita. In sostanza, se un soggetto è proprietario solo della casa, non può invocare la ruralità, perché manca la proprietà del terreno agricolo che è il presupposto oggettivo decisivo per la qualifica rurale.

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L'impianto sportivo in disuso versa l'Imu
Un impianto sportivo censito in catasto alla categoria D/6, dal 1° luglio 2011 non è più usato: la società che lo gestiva ha cessato la propria attività. Sono attive le utenze di acqua e luce intestate alla proprietaria, ma gli impianti tecnologici non sono più a norma e questo rende impossibile usare la struttura. È possibile usufruire di sconti o agevolazioni Imu per situazioni di questo genere? Poiché l'immobile ha una rendita catastale di 18mila euro circa, l'imposta è molto onerosa per la proprietaria.
R. Il Comune e il contribuente devono utilizzare la rendita iscritta in catasto. La circostanza che gli impianti non sono più a norma sicuramente può influenzare la rendita, ma questo deve essere rilevato con la presentazione di un Docfa con il quale si propone la riduzione della rendita.

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L'immobile in «D» paga a Stato e Comune
Un'azienda è proprietaria di due capannoni usati solo per ricovero mezzi e macchine operatrici (non è un sito produttivo o di esercizio). È soggetta al pagamento dell'Imu nella stessa misura dei capannoni industriali? Come deve essere divisa l'imposta tra Stato e Comune?
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