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Questo articolo è stato pubblicato il 12 giugno 2013 alle ore 21:20.
L'ultima modifica è del 12 giugno 2013 alle ore 10:39.

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Gli indizi di una possibile scissione
Tra gli indizi che i diffusi maldipancia potrebbero presto sfociare in una clamorosa scissione ci sono i risultati dell'elezione del successore di Crimi come capogruppo a palazzo Madama. Nicola Morra ha prevalso solo di pochi viti sull'altro candidato, Louis Orellana, segno di una spaccatura latente e del fatto che sembra prendere piede un'ala minoritaria del Movimento più dialogante rispetto ai temi sul tavolo e insofferente per i diktat del leader Grillo. Altro indizio, l'insofferenza di Mario Giarrusso, candidato del MoVimento alla presidenza della Giunta per le elezioni e le immunità del Senato, che si è autosospeso (per poco) dal Gruppo in polemica con Crimi assente ingiustificato al momento del voto, facendo mancare a Giarrusso una delle 4 preferenze preventivate.

Cresce il pressing sulla dissidente perchè si faccia da parte
Ieri sera, una riunione del Gruppo M5S ha discusso del "caso Gambaro" (lei assente): anche se ufficialmente nessuno ha parlato di espulsione, cresce il pressing perchè la senatrice lasci spontaneamente il Movimento, come confermano la riflessione di oggi di Crimi cui si è associato via Fcebuok anche il deputato Roberto Fico: «Per me ognuno deve intraprendere il proprio percorso. Se la senatrice pensa che il movimento non la rappresenta più e che non condivide il percorso intrapreso« allora é «giusto che si dimetta e si prenda le conseguenze di ciò che dice e che fa».

Gambaro conferma le accuse ed esclude il passaggio al Misto
Da parte sua, Gambaro tiene duro. Già stamani, in una intervista pubblicata sulla Stampa, ha confermato la sua opinione su Grillo: «Ho detto solo quello che penso», ovvero che «i post violenti di Grillo hanno danneggiato il Movimento 5 Stelle in questa campagna elettorale. Lui è stato parte del problema. Soprattutto con l'ultimo post sul Parlamento». Esclusa, al momento, una sua uscita volonatria dal Gruppo M5S per entrare a far parte del grupppo Misto.«Non ho assolutamente questa intenzione - ha spiegato al termine di una riunione della commissione Esteri - sono ancora nel M5S e ci rimango finchè non dovessero decidere di espellermi». La sua uscita dal Movimento - in un modo o nell'altro - potrebbe indurre gli altri "malpancisti" a formare un gruppo autonomo, magari subito dopo l'incontro dei parlamentari con il leader Grillo annunciato a breve. La frana che metterebbe in crisi i grillini.

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