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Questo articolo è stato pubblicato il 25 giugno 2013 alle ore 06:42.

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I 27 intendono anche «rafforzare la cooperazione tra le banche di sviluppo nazionali e la stessa Banca europea per gli investimenti in modo da aumentare le opportunità di co-finanziamento». Infine, i governi vogliono sostenere il ruolo della Bei anche nel finanziamento del commercio. L'idea di un nuovo piano di investimenti giunge dopo il lancio di un growth compact nel 2012 dai risultati limitati. Il tentativo è di rilanciare il ruolo dell'Europa in quanto volano economico.
Mancano per ora cifre per capire la portata della nuova iniziativa. Da un punto di vista politico, il tentativo dei 27 è interessante perché nasconde la conferma di voler aggiungere al risanamento dei conti pubblici anche un pilastro economico. Nel canovaccio delle conclusioni si ribadisce (come in passato) la possibilità di rendere compatibili gli investimenti pubblici con la disciplina di bilancio. Di più, sul desiderio italiano di escludere la spesa strutturale dal calcolo del disavanzo, non si dice.
Nelle conclusioni del vertice che si svolgerà qui a Bruxelles c'è anche la conferma di voler rafforzare il tessuto industriale europeo, cavallo di battaglia del commissario all'Industria Antonio Tajani. Inoltre, sul fronte dell'occupazione, i previsti aiuti pari a sei miliardi di euro saranno concentrati sui primi due anni del prossimo bilancio 2014-2020. A meno di modifiche durante il vertice, le prime regioni a beneficiarne dovrebbero essere quelle con una disoccupazione giovanile superiore al 25 per cento.
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Il pacchetto che sarà approvato venerdì
POTENZIAMENTO DELLA BEI
Aumento dei prestiti alle Pmi
Il Consiglio europeo in programma giovedì e venerdì prossimi intende rilanciare il ruolo della Banca europea per gli investimenti, utilizzando appieno l'aumento di capitale da 10 miliardi di euro deciso nel 2012, che dovrebbe mobilitare risorse per 60 miliardi.
Secondo le più recenti indicazioni, i 27 faranno proprio l'impegno della Bei di aumentare i prestiti alle Pmi del 50% nel periodo compreso tra il 2013 e il 2015
Il rapporto Bei-Commissione
Il vertice servirà anche ai governi per accogliere un rapporto preparato dalla Commissione e dalla Bei sui modi più innovativi di aiutare le aziende più piccole.
Distribuita giovedì nelle 27 capitali, la relazione di 18 pagine propone tre diverse opzioni che attraverso un meccanismo di leva finanziaria creerebbero occasioni di prestiti alle piccole e medie imprese rispettivamente per 55-58, 65 e 100 miliardi di euro
RILANCIO DEI PROJECT BOND
L'accelerazione
I Ventisette intendono preparare al meglio l'uso di fondi strutturali fin dal 2014, quando entrerà in vigore il nuovo bilancio comunitario settennale, e accelerare l'adozione di obbligazioni a progetto (project bonds, secondo l'espressione inglese). L'obiettivo di questi strumenti finanziari è di consentire la costruzione di nuove infrastrutture con la collaborazione tra soggetti privati e soggetti pubblici
Partenza lenta
I project bond sono prestiti obbligazionari per il finanziamento di progetti infrastrutturali. Hanno il duplice obiettivo di rilanciare il mercato delle obbligazioni e aiutare i promotori dei singoli progetti ad attrarre finanziamenti privati. Grazie all'intervento della Bei, si alzerà il rating (e quindi si ridurrà il costo) del prestito senior che sarà offerto agli investitori. I primi project bond pilota sono partiti lo scorso anno
MISURE PER L'OCCUPAZIONE GIOVANILE
Sei miliardi di aiuti
Sul fronte della lotta alla disoccupazione, i previsti aiuti pari a sei miliardi di euro saranno concentrati sui primi due anni del prossimo bilancio comunitario 2014-2020.
A meno di modifiche durante il vertice, le prime regioni a beneficiarne dovrebbero essere quelle con una disoccupazione giovanile superiore al 25%, quindi tutte le regioni del Sud Italia
Lavoro prioritario
Il principale oggetto del vertice è proprio la lotta alla disoccupazione. Il premier italiano Enrico Letta ha dichiarato che la riunione di Bruxelles deve fornire risposte convincenti al dramma della mancanza di lavoro. Il problema principale rimane quello delle risorse dal momento che il bilancio 2014-2020 ha previsto un contenimento della spesa comunitaria

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