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Questo articolo è stato pubblicato il 27 giugno 2013 alle ore 13:46.

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Nella foto i tifosi della Ferrari sugli spalti del circuito di Monza (Fotogramma)Nella foto i tifosi della Ferrari sugli spalti del circuito di Monza (Fotogramma)

Non ci crede nemmeno Angelo Sticchi Damiani, presidente dell'Automobil Club d'Italia, recentemente eletto membro dell'Euroboard FIA: "Non prendo neanche in considerazione che Monza possa perdere il Gran Premio. Conosco Ecclestone: è una persona molto seria che rispetta i patti. Ci saranno sicuramente trattative prima del rinnovo, e personalmente lo incontrerò già a breve termine. Credo che quest'intervista non volesse essere critica nei confronti dell'Italia. Nel suo ruolo lui deve spingere perché le gare siano organizzate bene e questo gli fa onore perché ha la responsabilità del circus e vuole che tutti facciano il massimo. Non mi aspetto decisioni drastiche, nessuno se le augurerebbe. Perdere Monza significherebbe perdere l'evento automobilistico dell'anno. Ne risentirebbero tutti e non avrebbe senso. Stiamo parlando del Gran Premio più antico del mondo ed è difficile pensare che la sua storia possa essere cancellata per sole ragioni economiche. E l'impatto sul territorio sarebbe molto pesante".

Dopo il presunto rischio di rinunciare alla gara a favore di Roma di cinque anni fa, infatti, l'ufficio studi della Camera di Commercio di Monza e Brianza ha iniziato a osservare ancora più attentamente il fenomeno con valutazioni sempre più precise e selettive, stimando il valore del brand Gran Premio di Monza a 3,8 miliardi di euro. Il bilancio medio di una gara, che può variare anche in funzione delle condizioni meteo, comporta un indotto turistico diretto stimato in 31 milioni di euro, divisi in 10,1 milioni in ricettività, 10 in shopping, 8,2 nella ristorazione, 2,3 in trasporti e parcheggi. Il fenomeno non è però solo limitato alla Brianza: circa un terzo dei consumi riguardano Milano, Como e Lecco in particolare. Insomma, non si sa fino a quando Ecclestone possa fare ancora il bello e il cattivo tempo, ma andrà sempre rispettato per il suo ruolo: quindi l'unica cosa da fare è gestire meglio l'impianto, mantenendolo su standard internazionali, cercando possibilmente di non cedere al "ricatto" economico e valorizzando al massimo il ruolo insostituibile del Gran Premio d'Italia nello storia di questo sport.

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