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Questo articolo è stato pubblicato il 16 luglio 2013 alle ore 13:50.
L'ultima modifica è del 16 luglio 2013 alle ore 13:06.

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Calderoli insulta la Kyenge: sembra un orango. E' bufera

Milano, (TMNews) - "Quando vedo la Kyenge non posso non pensare a un orango". Le parole sono del leghista Roberto Calderoli, un ex ministro della Repubblica, che dal palco della festa della Lega a Treviglio, nel Bergamasco, ha insultato il ministro per l'Integrazione, Cecile Kyenge, rispolverando un vecchio frasario leghista. Calderoli, che già una volta si era dovuto dimettere dall'incarico di ministro per aver indossato magliette anti-islam, è subito stato sommerso dalle critiche. Ha provato a liquidare il tutto come una battuta, escludendo l'ipotesi di dimissioni dalla carica di vicepresidente del Senato: "Non vorrei - ha aggiunto - che il polverone su di me serva a coprire altro, non sarò un capro espiatorio".Ferma la risposta del ministro Kyenge, che è apparsa rammaricata: "Non prendo le parole di Calderoli come un'offesa personale, ma mi rattristano per l'immagine che diamo dell'Italia. Credo che tutte le forze politiche debbano riflettere sull'uso che fanno della comunicazione". Intanto da tutte le maggiori cariche sono arrivate nette condanne per i toni usati dall'attuale vicepresidente del Senato. In primis dal presidente del consiglio Enrico Letta, che ha definito inaccettabili, oltre ogni limite le dichiarazioni di Calderoli.

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