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Questo articolo è stato pubblicato il 17 agosto 2013 alle ore 13:00.
L'ultima modifica è del 17 agosto 2013 alle ore 09:37.

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Strage in Egitto nel giorno della rabbia

Il Cairo, (TMNews) - Strage in Egitto nel giorno della rabbia. Decine di manifestanti islamici pro-Morsi sono stati uccisi dalla polizia che ha aperto il fuoco contro i rappresentanti dell Alleanza anti golpe, la sigla che riunisce le forze sostenitrici dell ex presidente egiziano. Gli scontri più sanguinosi si sono verificati a Ramses Square nel centro del Cairo. Migliaia di sostenitori dei Fratelli musulmani si sono riversati per le strade sfidando lo stato d'emergenza imposto mercoledì dalla presidenza. Ma la protesta al grido di "Resisteremo fino alla vittoria" sta dilagando in altre città, con cortei anche vicino alla turistica Hurghada. Testimoni riferiscono di vittime anche a Damietta, Ismailiya e Alessandria.Il Cairo è una città in stato di guerra: i negozi restano chiusi, nonostante nelle ore diurne il coprifuoco non sia in vigore e anche a livello politico il clima è incandescente. Dopo le dimissioni del vicepremier El Baradei anche Khaled Daud, il portavoce del Fronte di salvezza nazionale, partito che al momento sostiene il governo ad interim ha deciso di lasciare.Intanto sul fronte diplomatico è stato convocato un vertice telefonico-lampo tra i governi europei per chiedere l'immediata cessazione di ogni repressione e violenza.La Farnesina ha invitato 19.000 i connazionali in vacanza nelle località del Paese ad evitate di uscite dai resort e ha sconsigliato di partire per l'Egitto.(immagini AFP)

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