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Questo articolo è stato pubblicato il 10 settembre 2013 alle ore 07:37.

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Nella comunione ecclesiale così intesa, ogni differenza viene pienamente valorizzata perché fa brillare l'unità per cui Gesù ha pregato affinché «il mondo creda» (Gv 17,21). Infatti, quando la comunione non è un optional, ma concreto metodo di vita, le differenze arricchiscono ed edificano la vita di tutti, suscitando il fascino della proposta cristiana in tutti gli ambiti della vita quotidiana.
f) Testimoni del Risorto
Come si realizza questo uscire da se stessi per portare a tutti l'Evangelo dell'umano? Rischiando la propria libertà, esponendo se stessi. Il Vangelo, soprattutto quello di Giovanni, chiama questo testimonianza.
Un termine a prima vista chiarissimo, ma a ben vedere spesso sottoposto a riduzioni. Una testimonianza che si riduca alla sola, pur importante, coerenza del singolo con alcuni principi di comportamento, non risulta convincente. Il necessario "buon esempio" non basta per renderci testimoni autentici. Si è testimoni, ha insegnato Benedetto XVI, quando «attraverso le nostre azioni, parole e modo di essere, un Altro appare e si comunica. Si può dire che la testimonianza è il mezzo con cui la verità dell'amore di Dio raggiunge l'uomo nella storia, invitandolo ad accogliere liberamente questa novità radica le. Nella testimonianza Dio si espone, per così dire, al rischio della libertà dell'uomo. Gesù stesso è il testimone fedele e verace (cf. Ap 1,5; 3,14); è venuto per rendere testimonianza alla verità (cf. Gv 18,37)» (Sacramentum Caritatis 85).
Il testimone rinvia a Cristo, sommamente amato, non a sé. Per questo non mortifica la libertà dell'altro, non è schiavo dei risultati, non isola e non divide. Il testimone fa crescere la libertà, soprattutto la libertà da se stessi, dal proprio progetto, dall'immagine di sé che si sogna. Il testimone impara a conoscere in modo appropriato la realtà, ne scopre, sulla propria pelle, la verità e la comunica ai fratelli. Cristo crea amicizia, genera comunione.
In quanto testimone il cristiano non può chiamarsi fuori dalla vita, né prender le distanze dai suoi fratelli; la testimonianza stabilisce legami e crea luoghi di convivenza, dove sia possibile sperimentare una umanità rinnovata, un modo più vero di "sentire" la vita, di essere amati e di amare.
Guardare a Maria Vergine, a san Giuseppe e a tutti i santi ci fa capire, meglio di ogni definizione, chi siano i testimoni. L'Evangelo incarnato nella loro vita manifesta in pienezza quanto sia desiderabile seguire Cristo e proporLo in ogni ambiente dell'umana esistenza: «La missione nasce proprio da questo fascino divino, da questo stupore dell'incontro» (Papa Francesco, Incontro con l'episcopato brasiliano, 27 luglio 2013).

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