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Questo articolo è stato pubblicato il 10 settembre 2013 alle ore 07:37.
Mi limito ad offrire tre criteri, lasciando all'Appendice di questa Lettera la segnalazione di talune iniziative comuni.
a) Valorizzare l'esistente
Questa proposta pastorale intende in primo luogo valorizzare la vita ordinaria delle nostre parrocchie, delle unità e delle comunità pastorali, dei coordinamenti pastorali cittadini, delle associazioni e dei movimenti, delle comunità di vita consacrata, dei decanati e delle zone… Sono assai numerose le forme di nuova evangelizzazione già in atto. Domando però di porle in riferimento esplicito agli scopi della proposta pastorale che definiamo: "Il campo è il mondo". La presente Lettera pastorale potrà fornire una "grammatica comune".
b) Pluriformità nell'unità
Questa proposta pastorale chiede di assumere con decisione il criterio della pluriformità nell'unità cui spesso ho fatto riferimento. Nell'accoglienza e nel coinvolgimento dei diversi carismi presenti nelle nostre parrocchie e comunità pastorali, negli istituti religiosi, nelle associazioni, nei movimenti a livello diocesano, potrà brillare quell'unità che è condizione necessaria per testimoniare Gesù Cristo come l'Evangelo dell'umano.
Tutti i battezzati sono chiamati alla santità e dunque alla piena testimonianza evangelica. Tuttavia essi lo sono attraverso "stati di vita" differenti. In essi, ogni fedele secondo il proprio dono, deve dare una testimonianza specifica al Vangelo dell'umano. Nel Popolo di Dio ciascuno ha bisogno dell'altro per essere autentico testimone della nuova creatura che nasce dall'incontro con Cristo.
I fedeli laici, in forza dell'iniziazione cristiana, vivono nel mondo assumendo dal di dentro le condizioni comuni dell'umana esistenza. Nella famiglia, nel lavoro, nel quartiere, nelle svariate forme della vita quotidiana, sono chiamati a dare testimonianza del Vangelo dell'umano. Nella convulsa e delicata fase di cambiamento di civiltà in atto, la loro indole secolare appare decisiva per testimoniare che la Chiesa non ha bastioni da difendere, ma solo strade da percorrere.
A quanti professano i consigli evangelici, vorrei raccomandare di vivere pienamente inseriti nella Chiesa locale. La loro testimonianza di una vita comune, casta, povera ed obbediente è essenziale per tutti: sarà di grande aiuto per far crescere la nostra Chiesa particolare ad immagine della Chiesa universale.
Anche i ministri ordinati vivono il loro compito specifico nella consapevolezza di essere totalmente al servizio della testimonianza cristiana nel mondo. Chiedo ai sacerdoti l'esercizio di un'umile paternità nell'accompagnare i fedeli lungo le vie del mondo all'incontro con i nostri fratelli uomini. Essendo la comunione metodo di vita, l'unità del presbiterio intorno al Vescovo ne è condizione imprescindibile.
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